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Prosegue la battaglia legale contro il biodigestore di Teramo. L’associazione Ambiente e Sicurezza fa sapere che il primo ricorso presentato dovrà ancora essere deciso, mentre il secondo è stato dichiarato improcedibile. Ma non finisce qui: i legali dell’associazione sono pronti a rivolgersi al Consiglio di Stato e ad avviare un nuovo ricorso contro gli ultimi atti adottati dal Comune.

Al centro della contestazione non c’è solo l’impianto di trattamento rifiuti, ma anche la gestione del sito dell’ex inceneritore. Ambiente e Sicurezza denuncia infatti la totale assenza di un piano di caratterizzazione e di un progetto di bonifica dell’area, ritenuti indispensabili prima dell’avvio di qualsiasi nuova attività.

Non solo vie amministrative: l’associazione ha annunciato anche l’intenzione di presentare un esposto in Procura, per accertare eventuali responsabilità legate alla mancata messa in sicurezza del sito.

“Non ci fermeremo – dichiarano i rappresentanti dell'associazione insieme all'avvocato Fabio De Massis– continueremo a percorrere tutte le strade possibili per tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente”.

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