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Avrebbe compiuto 72 anni il prossimo 1° agosto, ma questa mattina si è spento all’ospedale Mazzini di Teramo, dove era ricoverato da alcune settimane. Con la scomparsa di Domenico Di Matteo, Tortoreto e l’intero territorio della Val Vibrata perdono una figura di riferimento per la politica e l’amministrazione locale.

Di Matteo è stato sindaco di Tortoreto dal 2004 al 2009, ma il suo impegno politico ha radici profonde: entrato in Consiglio comunale per la prima volta nel 1985, ha ricoperto ruoli chiave nell’arco di oltre tre decenni, tra cui assessore alla pubblica istruzione, commercio, viabilità e lavori pubblici, nonché vice sindaco dal 1995 al 1999 nell’amministrazione Lombi. 

Dalla politica comunale alla Provincia

Il suo percorso lo portò anche in ambito provinciale: nella giunta guidata da Claudio Ruffini, Di Matteo fu eletto consigliere e nominato assessore ai lavori pubblici per la Democrazia Cristiana, di cui fu capogruppo. Un incarico che confermò la sua capacità di visione amministrativa e operativa anche su scala più ampia.

Il ritorno in consiglio e l’impegno civico

Rientrato in Consiglio comunale nel 2017, ha continuato a dare il proprio contributo fino al 2022, come membro della commissione urbanistica e lavori pubblici e delegato all’Unione dei Comuni della Val Vibrata. Dal 2020 era anche consigliere dell’Asp 1, e fino agli ultimi anni è stato presidente onorario della Pro Loco di Tortoreto e giudice regionale della Federazione Ciclistica Italiana.

Ma Di Matteo non è stato solo un amministratore. Il suo impegno civico si è espresso anche nel volontariato e nell’associazionismo: ha guidato il Movimento Civico Val Vibrata e Monti della Laga tra il 2015 e gli anni successivi, mantenendo un forte legame con il territorio e le sue istanze.

Una comunità riconoscente

Stimato per la sua disponibilità, la profonda conoscenza della macchina amministrativa e il suo senso istituzionale, Domenico Di Matteo lascia un vuoto importante nella comunità tortoretana. A piangerlo sono non solo i familiari, ma anche quanti hanno condiviso con lui un tratto di strada nella vita pubblica, nella politica o nelle battaglie civiche.

I funerali saranno annunciati nelle prossime ore. In queste ore si è recato alla camera mortuaria il Sindaco di Teramo che era molto legato a Di Matteo.

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IL RICORDO DELLA PRO LOCO TORTORETO DEL  PRESIDENTE ONORARIO DOMENICO DI MATTEO
Ed è con questa immagine, sorridente e positiva che ti vogliamo tenere per sempre con noi.
La tua figura è stata fondamentale per la nostra associazione e il tuo impegno rimarrà per sempre un esempio.
Tu, il Nostro Presidente Onorario, il Nostro Fondatore, il Nostro Amico
la tua dedizione e la tua passione per Tortoreto sono un segno indelebile in tutti noi.
La tua memoria vivrà nei nostri cuori e nei progetti che avevamo in cantiere e che realizzeremo come avresti voluto.
Andremo avanti in nome della tua gentilezza, della tua serietà e del tuo instancabile lavoro per il bene del Paese.
La tua eredità continuerà a ispirarci nel nostro operato, la tua presenza ed il tuo sostegno continueranno ad arrivarci da dove sei ora.
Siamo grati per tutto quello che ci hai lasciato ed hai fatto per noi.
Ed in questo momento di grande tristezza, desideriamo esprimere la nostra vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato.
 
Ciao Domenico
 
IL CORDOGLIO DEL SINDACO JWAN COSTANTINI E DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER LA SCOMPARSA DI DOMENICO DI MATTEO. “ UN GRANDE DISPIACERE E UNA PERDITA DOLOROSISSIMA PER LA COMUNITA’ TERAMANA
 
Il Sindaco Jwan Costantini e l’ Amministrazione Comunale esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Domenico Di Matteo, già sindaco di Tortoreto e assessore provinciale. Alla famiglia porgono le più sentite condoglianze e si stringono a quanti lo amavano e stimavano.
“Con Di Matteo- sottolinea il Sindaco Costantini – se ne va un interprete di una politica onesta, seria, competente. Di lui resteranno il senso delle istituzioni, una moralità granitica, la generosità. La sua scomparsa rappresenta un grande dispiacere ed una perdita dolorosissima per la comunità teramana”.