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“A dream you dream alone is only a dream. A dream you dream together is reality.” John Lennon.
Quando si sfoglia l’album dei ricordi tutte le foto , anche le più sgualcite e sbiadite , fanno rivivere momenti belli del passato e generano sentimenti di non larvata melanconia per il tempo che fugge e per quella serenità ed allegria fissata in quei fotogrammi. La definirei ecmnesia proustiana descritta da Marcel Proust nel suo romanzo "Alla ricerca del tempo perduto”. Pur volendo, non potrei essere epigrammatico nel raccontare questa esperienza . Lungi da me anche l’idea di comporre un epinicio ,voglio solo divagare dolcemente sui ricordi di una esperienza che tanto ci appassionò e che è bello condividere con chi non l’ha vissuta. La foto del nostro gruppo musicale, ovviamente non sviluppata su carta salata, genera orgoglio e, a mio modesto parere, assurge ad esempio di come si dovrebbe sempre intendere lo stare insieme. Fummo veramente bravi in questo, in modo naturale e genuino. Nessun ancipite comportamento, nessuna larga ed inutile concione, ma solo descrivere e raccontare concisamente ma efficacemente questo fotogramma della nostra vita nel quale si mescidano colori a tinte forti ed accese della nostra età giovanile. La definirei ,lasciatemi passare il termine desueto ma efficace e senza presunzione di similitudini con i mostri sacri , eutrapelia nell’intento più semplice e genuino del termine. Oggi , nel linguaggio moderno, lo definiremmo un reel un breve video . Unica differenza è che il nostro non scomparirà dopo 24 ore ma rimarrà nel tempo a testimonianza di come condividemmo tanti interessi ed ideologie nel segno dell’armonia e del rispetto reciproco.
La nostra band nacque nel 1977 da un desiderio di stare insieme, provare a fare qualcosa di entusiasmante, coinvolgente e che avesse alla base la condivisione per le nostre inclinazioni naturali. Acciuffammo Kairos , il tempo cairologico, il momento opportuno in cui sapevamo di poter osare e creare il nostro gruppo ,come cavalcare un’ onda improvvisa con vigore e tante emozioni.
A distanza di quasi 50 anni oggi qualcuno la definirebbe condivisione mentre allora era “sharing” come nella immensa “Imagine” di John Lennon. Non c’erano tra noi particolari talenti, tranne qualcuno e non certo io, ma avevano una predisposizione a condividere tante cose oltre alle canzoni ed i vari spartiti, che acquistavano a Teramo dal negozio in Piazza Dante di Della Noce. L’amicizia, la passione per la musica ed il rispetto delle nostre individualità e della nostre fedi politiche. In Italia imperversava una turbolenza di ideologie che era veramente divisiva e generava grandi conflitti e tanta violenza. Noi le avevamo abbattute, superate e relegate nell’alveo della nostra vita privata pur avendo fedi politiche diverse. Non era nicodemismo .Ogni tanto si potevano incrociare i nostri pensieri in questo ambito ma erano fugaci e connotati da grande rispetto reciproco. Il nostro senso di appartenenza era altissimo.
Battisti, De Andrè, De Gregori, Venditti, i Beatles, Pink Floyd, I Nomadi, Graziani, Branduardi i Pooh questi i nostri ispiratori che fecero si che un gruppo di ragazzi di un piccolo paese diedero vita ad una band che aveva grandi talenti che non riguardavano la musica in genere, ma quello dell’amicizia , del rispetto , della condivisone e della solidarietà. Capacità di sinderesi.
Queste doti annientavano qualsiasi inizio di conflittualità , divergenza e malmostosa diffidenza. La musica il nostro nepente , guariva tutte le nostre ansie adolescenziali , delusioni d’amore , preoccupazioni scolastiche ed anche i rimbrotti dei nostri genitori che ci vedevano troppo assorbiti da questa passione . La nostra grande motivazione, a cui non potemmo resistere, ci impulse ad andare avanti coniugando gli impegni di studio e sportivi con i nostri sogni.
I cantautori ed i gruppi che erano nel nostro programma parlavano per noi , davano voce ai nostri pensieri ed amplificavano le nostre emozioni. La nostra fu una grande ed indefettibile passione, a cui decidemmo di dedicarci anima e corpo.
Che sensazione bellissima dopo ogni prova(d’inverno rifocillati con un brodino caldo) e dopo ogni esibizione , un senso di appagamento e di soddisfazione. La musica ci insegnò ad ascoltare ed ascoltarci nel rispetto reciproco ed esaltando le doti di chi aveva più talento presente nel gruppo, senza invidia alcuna. Avevamo esorcizzato ed ostracizzato le parole odio e divisione, non facevano parte del nostro modo di essere le avevamo relegate a qualcosa di impensabile, di astratto e di inaccettabile. Quella magica atmosfera non l’ho più vissuta ,quella amicizia pura e vera non si è ripetuta nella mia vita.Molto probabilmente oggi ci sono troppi interessi, competizione, invidia e si tende più ad apparire che essere .I social in questo sono stati determinanti, privandoci delle nostre vere identità .Poi le nostre scelte di vita diverse ci hanno sceverato ma sono convinto non che il ricordo sia vivido in ognuno di noi.
Non voglio stereotipare troppo questa nostra esperienza, nè farla diventare una narrazione avulsa dal contesto odierno, ma sicuramente vorrei proporla alla nostra comunità come un racconto da cui prendere spunto per continuare a vivere nella condivisione . Una idea per tutti ad incoraggiare le individualità, le iniziative che uniscono e continuare ad evitare per sempre le divisioni e le contrapposizioni che generano solo dolore e bruciano il tempo della nostra vita in inutili lotte……Sempre nel rispetto delle nostre diversità politiche, religiose e culturali. Parafrasando una famosa canzone dei Pooh, si può essere “Amici per sempre”.
In musica il pastiche solitamente indica il contributo di autori diversi che insieme creano una composizione, noi creammo un crogiolo di sentimenti , sensazioni e stati d’animo ma soprattutto armonia.
La musica può fare tanto ……come successe alla nostra generazione con il grande ed intramontabile successo di John Lennon “Imagine”(1971) che segnò la vita di tanti giovani. Sarebbe bello che la conoscessero tutti approfonditamente e che ne prendessero lo spirito più profondo facendolo proprio… Tonino, Flavio, Giampiero, Lelio e Daniele… non eravamo certamente i Beatles ma amavamo profondamente la musica,il nostro paese ed eravamo campioni di amicizia…  e rimarremo per sempre la band dell’armonia……
Daniele Martegiani