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Screenshot_2025-08-02_alle_11.10.04.pngNella notte tra venerdì 1 e sabato 2 agosto, l’Area del Fratino e delle Dune della Riserva Naturale del Borsacchio è stata nuovamente colpita da un atto vandalico. Per la cinquantottesima volta in tre anni, ignoti hanno distrutto cartelli informativi, delimitazioni e strutture del progetto di tutela ambientale che da anni cerca di salvaguardare uno degli ultimi lembi di biodiversità costiera dell’Adriatico abruzzese.
Un gesto grave e reiterato che mina non solo il patrimonio naturale del territorio, ma anche il lavoro di volontari, tecnici e istituzioni impegnati nella ricostruzione dell’habitat dunale, fondamentale per flora, fauna e stabilità della spiaggia.

Il progetto vandalizzato è regolarmente autorizzato dal Comune di Roseto degli Abruzzi con Delibera n. 56 del 2020 ed è in linea con le normative nazionali sulla tutela ambientale. Si ispira a modelli già adottati in aree protette come la Torre del Cerrano, Giulianova e Tortoreto. Obiettivo: rigenerare le dune embrionali, vitali per la protezione del litorale e per la sopravvivenza di specie protette come il fratino.

Secondo le linee guida ISPRA, queste azioni di ripristino ambientale contribuiscono all’aumento naturale della spiaggia. I dati lo confermano: nella zona dove i danneggiamenti sono stati meno frequenti, negli ultimi cinque anni si sono recuperati oltre 20 metri di spiaggia naturale. Un risultato prezioso, ora messo a rischio.

Ma da tempo, questa parte di costa è bersaglio di un’azione sistematica e brutale. Gli atti vandalici, sempre più frequenti e mirati, stanno compromettendo gravemente l’habitat. E il sospetto diventa legittimo: c’è forse un disegno dietro a queste azioni criminali? Qualcuno vuole cancellare la biodiversità per rendere l’area edificabile?

Perché senza flora e fauna protetta, una riserva naturale rischia di perdere il suo stesso fondamento. E allora, cosa resterebbe del Borsacchio se non una striscia di terra spogliata e pronta alla cementificazione?

A nulla sono valse, finora, le segnalazioni e le denunce. Anche il Presidente della Regione, Marco Marsilio, nei mesi scorsi aveva chiesto controlli più serrati. Ma da allora, tutto è rimasto immobile. Tranne i vandali.

I volontari sono tornati al lavoro, per ricostruire ancora. Ma non possono farcela da soli.

L’Associazione Progetto Borsacchio lancia un appello forte alle istituzioni locali, regionali e nazionali:

 “Intervenite. Aumentate i controlli. Fermate chi vuole cancellare il cuore della Riserva del Borsacchio. Difendere la biodiversità non è un atto romantico, è un dovere civico. Chi tace o resta a guardare, si rende complice della sua scomparsa.”
Fammi sapere se desideri una versione per comunicato stampa, post social o manifesto d’appello pubblico.