Un traguardo importante per la conoscenza e la tutela ambientale in Abruzzo: il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha completato la Banca Dati Geografica della Biodiversità della Regione Abruzzo, realizzata grazie a un finanziamento di 190.000 euro nell’ambito della Misura 7.6.1 del PSR Abruzzo 2014–2020.
Frutto di un lavoro meticoloso durato oltre due anni e della collaborazione tra 28 soggetti – tra Enti gestori di Aree Protette, Siti Natura 2000 e Raggruppamenti Carabinieri Biodiversità – la Banca Dati rappresenta oggi uno strumento avanzato di archiviazione, consultazione e divulgazione delle conoscenze su flora, fauna e habitat presenti in tutta la regione.
UN PATRIMONIO INFORMATIVO SENZA PRECEDENTI
Il sistema include già oltre 40.000 punti georeferenziati, più di 200.000 dati sulla flora e circa 12.000 sulla fauna. A renderlo operativo è stato il webgis curato da NEMO Nature and Environment, mentre la struttura informatica della banca dati è stata progettata da ISI Engineering.
“Abbiamo fortemente voluto che il progetto si completasse in occasione del trentennale dell’Ente Parco” – ha dichiarato il Presidente Avv. Tommaso Navarra – “Un traguardo strategico per la conoscenza delle matrici ambientali regionali, ma anche un punto di partenza per una rete collaborativa tra enti, istituzioni e cittadini”.
La gestione futura sarà affidata all’Ente Parco, in coordinamento con l’Ufficio Parchi e Riserve della Regione Abruzzo, anche in vista della definizione di un protocollo d’uso condiviso della piattaforma.
CONSULTAZIONE E CITIZEN SCIENCE
Attualmente l’accesso diretto alla banca dati è riservato agli utenti accreditati (enti gestori e specialisti), ma sul sito ufficiale dell’Ente è disponibile un form per inviare richieste motivate (ad esempio per ricerca scientifica o redazione di progetti).
Inoltre, grazie alla sezione pubblica della piattaforma, sono già consultabili:
-
Il Repertorio bibliografico della Biodiversità Regionale (oltre 4.000 riferimenti),
-
Il Mosaico standardizzato delle carte degli habitat,
-
Le mappe di distribuzione di flora e fauna d'interesse comunitario,
-
La Carta delle conoscenze (località con dati associati).
“La banca dati è anche un progetto di Citizen Science”, spiega la coordinatrice Dott.ssa Daniela Tinti, “Chiunque può segnalare specie rare, in modo standardizzato e con geolocalizzazione. La prima segnalazione è già arrivata: alcuni esemplari della rarissima Rosalia alpina, osservati e documentati presso il Ceppo (TE)”.