Nuovo arresto nell’ambito dell’operazione “End to End”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila e condotta dalla Squadra Mobile di Pescara, che ha già portato alla luce due organizzazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti attive tra Lazio e Abruzzo.
Nella giornata di oggi, agenti della Polizia di Stato hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di un agente della Polizia Penitenziaria, gravemente indiziato di corruzione e introduzione illecita di droga e telefoni cellulari all’interno dell’istituto penitenziario.
Il provvedimento, emesso dal GIP dell’Aquila su richiesta della DDA, è stato eseguito con il supporto del Nucleo Investigativo Centrale di Bari della Polizia Penitenziaria.
L’indagine, culminata lo scorso 25 luglio con l’arresto in flagranza di 13 persone e il sequestro di ingenti quantità di hashish, cocaina e marijuana, ha messo in luce la capacità del gruppo criminale di corrompere appartenenti alle forze dell’ordine, come dimostrato dal caso dell’agente finito oggi in manette.
Determinante è stata la collaborazione della Polizia Penitenziaria di Teramo, che ha permesso alla Squadra Mobile di documentare come il pubblico ufficiale, in cambio di denaro, avesse più volte introdotto all’interno del carcere telefoni cellulari e sostanze stupefacenti, destinati a un detenuto affiliato all’organizzazione. Quest’ultimo è poi deceduto in seguito a una rissa avvenuta in carcere.
Nel corso dell’attività d’indagine, durata circa un anno e iniziata nel novembre del 2023 a seguito di gravi episodi estorsivi verificatisi in provincia di Pescara, la Squadra Mobile aveva già effettuato 13 arresti in flagranza e sequestrato 266 kg di hashish, 3,5 kg di cocaina e 9 kg di marijuana, quantità inedite per il territorio abruzzese. Il 25 luglio scorso, inoltre, era stata data esecuzione alle 13 custodie cautelari in carcere disposte su richiesta della DDA di L’Aquila a carico dei partecipi dei due sodalizi criminali.
Gli indagati avevano anche dimostrato la capacità di avvicinare appartenenti alle forze dell’ordine, come l’agente penitenziario arrestato oggi e per il quale, dopo l’interrogatorio preventivo di garanzia, il GIP ha emesso questa ulteriore custodia cautelare.
La Squadra Mobile di Pescara, grazie anche alla collaborazione della Polizia Penitenziaria di Teramo nel corso delle indagini, aveva accertato come il pubblico ufficiale, dietro compenso in denaro, in più occasioni avrebbe recapitato telefoni cellulari e sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina ad un complice del gruppo criminale, all’epoca detenuto e successivamente divenuto noto alle cronache nazionali per essere stato ucciso a colpi di machete in una rissa.
Nel corso dell’attività d’indagine la Squadra Mobile pescarese, che ha effettuato, il 25 luglio scorso, 13 arresti in flagranza con sequestro di hashish, cocaina e marijuana, aveva appurato la capacità degli indagati di avvicinare appartenenti alle forze dell’ordine, come nel caso dell’agente arrestato oggi. Grazie alla collaborazione della Polizia Penitenziaria di Teramo, la Squadra Mobile aveva quindi accertato come il pubblico ufficiale, dietro compenso in denaro, in più occasioni avrebbe recapitato cellulari e droga a un complice del gruppo criminale, all’epoca detenuto e poi ucciso in una rissa.
L’operazione “End to End” continua a delinearsi come una delle più rilevanti attività investigative degli ultimi anni in Abruzzo, per dimensioni, mezzi impiegati e implicazioni a livello interregionale.