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Il mondo del vino abruzzese piange la scomparsa di Mario Biagi, venuto a mancare dopo un improvviso malore che lo aveva colpito poche settimane fa. Con lui se ne va non solo un uomo amato e stimato, ma anche un autentico pioniere del vino abruzzese, un custode della memoria contadina e, allo stesso tempo, un innovatore capace di vedere lontano. È stato proprio Mario, con coraggio e dedizione, a scrivere una delle pagine più significative della storia vitivinicola della sua terra. Figlio di Giovanni, che negli anni Quaranta coltivava frutta e produceva vino, Mariano, ma per tutti Mario, seppe raccogliere quell’eredità e trasformarla in un progetto ambizioso, riconvertendo i frutteti di famiglia in vigneti, intuendo le potenzialità di un territorio ancora tutto da raccontare attraverso il vino. Per decenni contribuì all’affermazione della Cantina di Colonnella, fino a quando, nel 2006, fondò la Cantina Biagi. Una realtà costruita con il cuore e con le mani. Vini Biagi è diventata, negli anni, l’espressione autentica di questa visione, portando nel bicchiere la voce della tradizione e l’energia di una famiglia unita. Oggi l’eredità di Mario vive negli sguardi e nell’impegno quotidiano dei figli Luca e Fabrizio, che conducono l’azienda con lo stesso spirito, rinnovandolo con idee nuove ma senza mai perdere il contatto con le radici. Chi ha conosciuto Mario ricorda la sua umiltà, il suo sorriso discreto e la sua instancabile dedizione. Era un uomo che sapeva aspettare – come si aspetta il vino buono – con fiducia e pazienza. Il suo insegnamento più grande resta vivo nei filari che ha piantato, nel vino che porta il suo nome, e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di camminargli accanto.