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Una denuncia formale è stata presentata al Comando Carabinieri – Gruppo Nucleo Forestale di Teramo da parte dell’associazione Teramo Vivi Città, guidata dal presidente Marcello Olivieri. Al centro dell’attenzione, lo stato di incuria dell’area del canile municipale di Carapollo, ritenuto a rischio incendio per la presenza di erbacce, rovi e vegetazione incolta.

Nel mirino dell’associazione, l’amministrazione comunale, accusata di non aver rispettato l’ordinanza n. 170 del 30 giugno 2025, firmata dallo stesso sindaco Gianguido D’Alberto. Il provvedimento, emanato per la “prevenzione del rischio incendi”, impone a tutti i proprietari e conduttori di aree agricole, urbane o incolte – pubblici e privati – la rimozione di materiali infiammabili e sterpaglie, al fine di scongiurare potenziali incendi.

“Paradossalmente – afferma Olivieri – è proprio il Comune di Teramo a non rispettare la sua stessa ordinanza. Il canile è circondato da vegetazione che potrebbe alimentare un incendio, mettendo in pericolo la vita degli animali ospitati nella struttura”.

L’associazione punta il dito anche contro l’assessora al benessere animale, Pina Ciammariconi, accusata di non vigilare adeguatamente sullo stato della struttura.

Oltre alla questione del canile, Teramo Vivi Città evidenzia la presenza, nella stessa area di Carapollo, del centro di raccolta rifiuti della Teramo Ambiente e di un vecchio inceneritore in disuso. “Non oso immaginare cosa potrebbe accadere se divampasse un incendio in quella zona. I rischi per l’ambiente, gli animali e i cittadini sarebbero altissimi”, aggiunge Olivieri.

La denuncia è stata presentata per sollecitare un intervento urgente da parte delle autorità competenti, volto a garantire la messa in sicurezza dell’area e il rispetto delle normative previste.

Ora si attende una risposta da parte dell’amministrazione comunale, che sarà chiamata a chiarire le azioni messe in atto – o eventualmente omesse – per la tutela della struttura e del territorio circostante.