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Non voglio entrare nel merito di una tragedia che sta interpellando le menti di ogni persona in Europa. Ma se Teramo ha qualcosa da dire in proposito, lo faccia attraverso una discussione democratica da tenersi presso l'unico consesso che rappresenta la nostra città: il consiglio comunale. Il sindaco, nella sua fame di visibilità, non si arroghi il diritto di ridurre la volontà di una città fiera nobile e colta alla volontà di una giunta che procede al vessillo di "ngulo".
Non è altresì la prima volta che la Giunta comunale si arroga poteri che la legge non le attribuisce (cito ad esempio la delibera di Giunta con la quale si disponeva l'acquisto dell'edificio della Banca d'Italia, essendo acquisti e alienazioni immobiliari un'attribuzione esclusiva del Consiglio comunale, ex art. 42, comma 2, lett. L del D.Lgs. n. 267/2000).

L'incipit del medesimo art. 42 chiarisce in via generale che "Il consiglio è l'organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo".

Quindi, a meno che il Consiglio non abbia già formalizzato nella propria delibera di approvazione delle Linee Programmatiche (approvata nell'estate del 2023, cioè prima dell'attuale guerra israelo-palestinese, innescata dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023) che sia preciso indirizzo della comunità teramana il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del Parlamento Italiano ed Europeo, non si comprende la sgrammaticatura che la Giunta comunale abbia compiuto nei confronti di un consiglio comunale che viene umiliato, nel suo ruolo decisionale.

Né si comprende come il Segretario Generale dell'Ente, che sovraintende alla legittimità degli atti comunali, abbia potuto avallare un atto del genere.

Sarà mia cura inviare la deliberazione dell'organo esecutivo (stavo per dire "del gabinetto") al Prefetto di Teramo affinché, nel suo ruolo istituzionale di braccio operativo del Governo nazionale sul territorio, possa riderne assieme ai 51.000 residenti del Capoluogo, i quali oramai devono avere compreso che D'Alberto è una persona profondamente confusa, poco lucida, preda di deliri personalistici, con tendenze autocratiche tipiche della figura fascista del Podestà.
Abbiamo di recente approvato l'assestamento di bilancio, non si poteva ridurre qualche spesa superflua per testimoniare realmente vicinanza ai civili che stanno soffrendo, dare un segno tangibile, come è avvenuto nel Consiglio regionale abruzzese, anziché sprecare tempo a scrivere una letterina per Roma?
Non si azzardi a strumentalizzare una tragedia a fini di visibilità spicciola. Qualcuno, prima o poi, ne chiederà conto. Si occupi delle strade, delle luci, delle scuole, della gestione dei rifiuti e di tutte le altre necessità della nostra Città.
MARIA CRISTINA MARRONI