Oggi alle ore 18, la Casa della Cultura Carlo Levi di via Comi ospiterà l’inaugurazione di una mostra dedicata alle acqueforti di Alberto Chiarini, affiancate dai lavori di Enrico Piras e Carlo Pescatori. La data scelta non è casuale: cade infatti a due giorni dal 37° anniversario della morte del maestro teramano, scomparso il 16 agosto 1988. «Chi ha vissuto il dopoguerra a Teramo lo ricorda bene», scrive in una nota Pasquale Limoncelli. «Chiarini era ovunque servisse difendere la città dagli scempi. Quando abbatterono il Teatro Comunale per la Standa, quando distrussero l’Orto Botanico di Delfici per l’Inail, quando cancellarono la Kasbah per via Savini. Lui c’era, con i suoi schizzi, le telecamere di Tv Teramo, la voce contro l’indifferenza» La mostra rappresenta così non solo un omaggio artistico, ma anche un modo per tenere viva la memoria di un uomo che non si rassegnò mai a vedere la sua città imbruttita, lottando con passione e coraggio per la difesa del patrimonio urbano e culturale teramano.