Cresce l’allarme in Italia per le vittime dei fulmini, fenomeno che negli ultimi giorni ha provocato gravi incidenti. Ieri a Roma ha perso la vita un barman, colpito mentre era in sella alla sua moto. Un episodio drammatico che segue di poche ore quello accaduto in Abruzzo, dove un ragazzino di 15 anni è stato centrato da un fulmine durante un’escursione in montagna con il padre.ì Il giovane si trovava nei pressi del Monte di Mezzo, al confine tra le province di Teramo e L’Aquila, quando, intorno alle 17.30 di domenica, il cielo si è improvvisamente oscurato e un violento temporale ha sorpreso i due escursionisti. Il padre, sotto shock, ha immediatamente chiamato i soccorsi. Trasportato d’urgenza all’ospedale San Salvatore dell’Aquila, il ragazzo è stato poi trasferito al Bambino Gesù di Roma, dove ora si trova in coma farmacologico. Più fortunata, invece, una comitiva di turisti a Pescasseroli, in provincia dell’Aquila. Durante un picnic di Ferragosto, il gruppo è stato investito dall’onda d’urto di un fulmine che si è abbattuto su un albero vicino al residence in cui alloggiavano. Alcuni partecipanti sono rimasti feriti dalle schegge del tronco, ma tutti hanno raccontato di essersi «salvati per miracolo».
LE INDICAZIONI DELL’ESPERTO
«Meglio bagnarsi che aprire un ombrello sotto il temporale» avverte Luca Mercalli, climatologo e presidente della Società meteorologica italiana. Mercalli su Il Messaggero, ricorda gli errori più comuni: «Il peggiore è stendersi a terra. Meglio accovacciarsi con i piedi uniti, per ridurre l’effetto punta. I fulmini colpiscono ciò che sporge, non i materiali: collanine o anelli non fanno differenza, sono fake news. L’ombrello, invece, è vietato». Dove rifugiarsi? «Sempre al chiuso. Mai sotto un albero isolato o in vetta. Anche la spiaggia deserta è molto pericolosa. In casa, meglio stare lontani da televisione e computer: l’antenna può trasmettere la scarica. Sicura invece l’automobile, che funziona come una gabbia di Faraday».
DATI ALLARMANTI
Ogni anno in Italia si registrano circa 1,6 milioni di fulmini, con una media di 300 feriti e 15-20 morti. Luglio e agosto sono i mesi più rischiosi. «Negli anni ’60 le vittime erano anche 40 l’anno» spiega Mercalli. «Oggi il numero è sceso grazie ai parafulmini, alle previsioni meteo e al fatto che molte persone non lavorano più all’aperto». Gli strumenti per difendersi ci sono: «I radar meteorologici, disponibili online sui siti della Protezione civile e delle Arpa, mostrano in tempo reale l’evoluzione dei temporali. Consultarli prima di un’escursione o di una giornata al mare può davvero salvare la vita».