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Agosto infuocato per la Polizia Locale aquilana. Dopo la sentenza n.276 del 26 luglio 2025 del TAR Abruzzo che ha commissariato il Comune dell’Aquila per la mancata nomina di un Comandante, è esplosa la polemica su un emendamento approvato dalla maggioranza regionale guidata da Marco Marsilio.

La norma, contestata da associazioni di categoria e giuristi, stabilisce che in caso di vacanza del posto di Comandante della Polizia Locale, l’incarico possa essere affidato ad altro dirigente del Comune. Una decisione bollata come “illegale e incostituzionale”, perché in contrasto con la Legge 65/86 e con il principio della separazione dei poteri.

A denunciare la vicenda sono state numerose associazioni nazionali della Polizia Locale (Anvu, Ancpum, Direts, Direl, Csa, Ral, Cisl), che hanno inviato diffide alla Regione e al Comune, oltre a presentare esposti alla magistratura. Prima ancora, una lettera era stata indirizzata direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla premier Giorgia Meloni.

La vicenda si inserisce in un contesto di grave precarietà per la Polizia Locale aquilana, che da sette anni è priva di un comandante legittimo. Secondo i firmatari delle proteste, questa situazione avrebbe avuto ricadute concrete sulla sicurezza urbana: risse serali, traffico congestionato, segnaletica contraddittoria, parcheggi selvaggi, scarsa educazione stradale e mancata programmazione dei controlli.

Il provvedimento regionale è stato definito dalle sigle sindacali e dalle associazioni “un ritorno indietro di decenni, ai tempi del ventennio fascista, quando la nomina del vertice del Corpo era affidata alla politica, senza garanzie di autonomia e terzietà”.

Non mancano i richiami alla prudenza: “L’applicazione temeraria dell’emendamento – si legge in una nota – esporrebbe l’amministrazione comunale a responsabilità penali (artt. 388 e 110 c.p.), qualora fosse accertata la volontà di eludere provvedimenti giurisdizionali già esecutivi”.

Il cosiddetto “caso L’Aquila” ha ormai superato i confini regionali, attirando l’attenzione nazionale. Persino all’interno della stessa maggioranza emergono dubbi: il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri (Forza Italia), ha lasciato intendere che potrebbe essere necessaria una revisione in autotutela.

Intanto, i cittadini restano in attesa di una soluzione concreta. “La città ha bisogno di ordine e sicurezza – sottolineano le associazioni – serve un Comandante legittimo, competente e presente, non escamotage politici che rischiano di aggravare ulteriormente il degrado urbano”.