Settembre si avvicina e con esso la riapertura delle scuole in tutta Italia. Come ogni anno, le date del ritorno in classe variano da regione a regione.
Il calendario delle riaperture
Si parte lunedì 8 settembre nella provincia autonoma di Bolzano, seguita il 10 settembre da Trento, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta. L’11 settembre toccherà agli studenti del Friuli Venezia-Giulia, il 12 settembre a quelli della Lombardia.
In Abruzzo il rientro è fissato per il 15 settembre, mentre Puglia e Calabria saranno le ultime a riaprire, il 16 settembre.
Sulla scelta del calendario scolastico è intervenuto il sindacato Anief, che chiede di posticipare l’inizio delle lezioni a ottobre o, in alternativa, di installare i condizionatori in tutti gli istituti. «Il cambiamento climatico impone l’esigenza di mutare il calendario scolastico – ha dichiarato il presidente Marcello Pacifico –: buon senso e lungimiranza ci dicono che un avvio ad ottobre avrebbe numerosi effetti positivi anche sull’apprendimento».
Di tutt’altro avviso molte famiglie, che già faticano a fronteggiare le lunghe vacanze estive tra baby-sitter, colonie e doposcuola, e che vedono invece di buon grado il rientro a metà settembre.
Caro libri e corredo scolastico
All’avvio dell’anno si accompagna, come sempre, il problema del caro scuola. Le associazioni dei consumatori stimano aumenti tra il 3 e il 5% per il corredo scolastico. Ma l’allarme maggiore riguarda i libri di testo: la spesa media si attesta a 580 euro per le medie e 1.250 per le superiori.
Secondo l’Antitrust, il settore editoriale soffre di poca concorrenza, prezzi in crescita e ostacoli al mercato dell’usato. Inoltre, nonostante l’introduzione del digitale, il 95% delle classi utilizza ancora il cartaceo insieme all’ebook, quest’ultimo non rivendibile. Nonostante il calo della popolazione scolastica (-7% dal 2019), i ricavi degli editori sono cresciuti del 13% in 10 anni, soprattutto grazie al rincaro dei prezzi.
Le novità del nuovo anno scolastico
Il ministero dell’Istruzione guidato da Giuseppe Valditara ha annunciato numerose novità già in vigore da settembre:
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Stop ai cellulari in classe: il divieto, già valido per il primo ciclo, si estende ora anche alle superiori.
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Voto in condotta: con il 5 si sarà bocciati, con il 6 alle superiori sarà necessaria una prova di recupero sui valori di cittadinanza. Il voto, espresso in decimi, torna anche alle medie e farà media. Inoltre, sarà riferito all’intero anno scolastico.
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Sanzioni disciplinari: le sospensioni fino a due giorni comporteranno attività di approfondimento; oltre i due giorni, i ragazzi dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale.
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Maturità: il colloquio diventa multidisciplinare, con valutazione delle competenze trasversali e un elaborato critico su cittadinanza attiva. Chi rifiuterà di sostenerlo sarà bocciato. Il voto di condotta influirà anche sui crediti per l’ammissione all’esame.
Le riforme in arrivo
Dal 2026-2027 sono previsti cambiamenti ai programmi di elementari e medie, con l’obiettivo di rivedere i percorsi didattici. Tra le misure annunciate dal ministro Valditara anche alloggi a prezzi calmierati per insegnanti e personale scolastico che si trasferiscono per lavoro, previsti nei progetti di edilizia residenziale sociale.