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Screenshot_2025-08-26_alle_04.23.31.pngUna lite dietro l’altra, un rapporto ormai logoro e una separazione che non sembrava bastare più. Così, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, un uomo di 75 anni di Manoppello avrebbe deciso di mettere in atto un piano tanto crudele quanto subdolo: tentare di uccidere la moglie saturando la sua camera da letto con il gas.

Un gesto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, se non fosse stato per il fiuto e la prontezza della donna, che ha riconosciuto l’odore irrespirabile e ha immediatamente reagito. È stata lei stessa, infatti, a spalancare le finestre, uscire dalla stanza e chiedere aiuto alla figlia, che ha chiamato il numero unico di emergenza.

IL PIANO DEL MARITO

Secondo gli investigatori, l’uomo avrebbe praticato un foro nel muro della camera da letto della moglie e, attraverso quel passaggio nascosto, aveva fatto arrivare un tubo di gomma collegato a una bombola di gas da campeggio da 2,5 chili. L’intento, stando alle prime indagini, era quello di addormentare la donna e impedirle di risvegliarsi.

Alla domanda della moglie, che aveva subito intuito il pericolo, l’uomo avrebbe tentato di giustificarsi con poche parole: «Quando ho cucinato devo aver lasciato il gas aperto». Poco dopo si sarebbe allontanato dall’abitazione.

I SOCCORSI E LA SCOPERTA

Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di Manoppello e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Popoli, coordinati dal tenente colonnello Stefano Ranalletta, insieme ai vigili del fuoco. Proprio questi ultimi, dopo aver messo in sicurezza l’ambiente, hanno scoperto la bombola collegata al tubo che passava dal battiscopa fino alla stanza della moglie.

Una serie di circostanze fortunate, unite alla lucidità della donna e alla rapidità dei soccorsi, hanno evitato un epilogo tragico.

L’ARRESTO

Il 75enne è stato condotto in caserma e, al termine delle procedure di rito, arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Su disposizione del pubblico ministero di turno, l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale di Pescara, dove resterà a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’udienza di convalida.