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Il Comitato per la tutela dell’ospedale Val Vibrata e della sanità pubblica torna in prima linea dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha disposto la riapertura dell’impianto Wash Italia a Nereto, destinato al trattamento di rifiuti liquidi. Una scelta motivata da vizi procedurali che, tuttavia, rischia di riaccendere un conflitto mai davvero sopito. In una nota, il Comitato annuncia che, qualora le condizioni lo richiedessero, sarà pronto a sostenere comunità locali, associazioni ambientaliste, operatori economici e cittadini, riaffermando la propria missione di difesa della salute pubblica, indissolubilmente legata alla salubrità dell’ambiente. Non manca però una critica alla politica locale: se sul fronte ambientale il territorio è stato capace di unirsi con decisione, sul tema altrettanto cruciale dell’ospedale vibratiano la mobilitazione sarebbe stata molto meno compatta. «Una constatazione amara – sottolinea il Comitato –: la difesa del presidio ospedaliero non ha ricevuto lo stesso livello di attenzione da parte di sindaci e forze politiche. Il timore è che ancora una volta si perda di vista l’interesse collettivo in nome di equilibri politici o disattenzioni che il territorio non può più permettersi». Il sindaco di Nereto, Daniele, ha ribadito la netta contrarietà alla presenza dell’impianto, giudicato incompatibile con le caratteristiche del piccolo centro vibratiano, appena sette chilometri quadrati. “Questi impianti – ha dichiarato – possono essere necessari, ma non in un territorio così ridotto”. La vicenda richiama alla memoria la mobilitazione di sei anni fa, quando istituzioni, associazioni, scuole e cittadini si schierarono compatti contro l’iniziativa. Allora la Regione Abruzzo negò l’autorizzazione, decisione poi confermata dal Tar. Ora, con il nuovo pronunciamento del Consiglio di Stato, il caso Wash Italia si riapre e rischia di trasformarsi nuovamente in una battaglia simbolo per la Val Vibrata, dove salute, ambiente e diritto alla qualità della vita tornano al centro dello scontro politico e sociale.