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La magia si è rinnovata: il piccolo borgo incastonato tra le montagne teramane, Faieto di Cortino,  per qualche giorno all’anno smette di essere un paese di appena 122 anime e diventa un cuore pulsante di festa, profumi e tradizione. Qui, a fine agosto, non si celebra solo una sagra: si celebra la memoria, l’identità e la gioia semplice di stare insieme attorno a un sapore antico, quello della scrippella all’olio. Le mani delle donne e degli uomini del paese lavorano alla preparazione, tramandando gesti che sanno di storia e di affetto. Ogni scrippella che sfrigola nell’olio bollente non è solo cibo: è il filo che lega generazioni, è il dono che un borgo intero fa a chi viene a visitarlo. Quest’anno, più di cinquemila scrippelle sono state preparate: un numero che racconta la generosità di chi, pur vivendo in un luogo piccolo e appartato, ha la forza di attirare centinaia di visitatori da ogni parte, trasformando una piazza in un abbraccio collettivo. A Faieto, la sagra diventa rito. Il silenzio delle montagne si riempie di musica, di risate, di bicchieri alzati sotto le stelle. È come se il tempo rallentasse, lasciando spazio al gusto, alla convivialità e a quell’orgoglio che solo un paese unito può regalare. E mentre l’aria si impregna del profumo caldo e fragrante della scrippella, ogni visitatore porta con sé un pezzetto di questa magia, consapevole di aver assaggiato non solo un piatto, ma l’anima autentica di una comunità.