Un improvviso rogo ha squarciato la quiete del porto nella serata di ieri sera (LEGGI QUI), quando un peschereccio ormeggiato lungo la banchina è stato avvolto dal fuoco. Erano circa le 21.30 quando le prime colonne di fumo si sono alzate dall’imbarcazione, attirando l’attenzione di alcuni presenti che hanno immediatamente dato l’allarme. Il peschereccio coinvolto è l’“Angelo Padre”, battente bandiera di Manfredonia ma operativo nello scalo giuliese e utilizzato per la pesca a strascico. In pochi minuti, le fiamme si sono propagate, rendendo necessario l’intervento sia degli addetti dell’Ente Porto, che hanno attivato i dispositivi antincendio in dotazione, sia dei vigili del fuoco, giunti subito dopo. Le operazioni di spegnimento sono andate avanti per oltre un’ora e uno dei pompieri ha riportato un punto ad una mano, fortunatamente senza gravi conseguenze. Restano da chiarire le cause dell’incendio. L’imbarcazione era ferma a riva in seguito al blocco stagionale della pesca e, secondo quanto riferito, tutte le apparecchiature a bordo risultavano disattivate. Una circostanza che non esclude la possibilità di un atto doloso, anche se ogni ipotesi dovrà essere verificata nelle prossime ore. Sul posto hanno coordinato le prime operazioni il presidente dell’Ente Porto, Fabrizio Ferrante, e la comandante della Guardia costiera, Valeria Di Mattia. Presenti anche i carabinieri, che insieme alla Capitaneria stanno raccogliendo informazioni utili all’indagine. Alcuni membri dell’equipaggio, che attualmente risiedono a San Benedetto del Tronto, sono già stati ascoltati e verranno nuovamente sentiti per mettere a verbale quanto accaduto. Non risultano testimoni diretti, se non coloro che per primi hanno notato il fumo e lanciato l’allarme, permettendo l’avvio tempestivo dei soccorsi.