Per quanto riguarda la sicurezza degli edifici scolastici abruzzesi innanzitutto occorre essere rigorosi sull'analisi dello stato di fatto: l'Abruzzo ha 1.057 scuole, cioè il 2,64% del totale delle 39.993 scuole italiane.
1) I dati sulla sicurezza degli edifici scolastici provengono dal dossier di Tuttoscuola che si riferisce all'anno 2023-2024, cioè 2 anni scolastici fa, quando non erano ancora stati avviati i lavori di messa in sicurezza delle scuole, sulla base dei finanziamenti stanziati dal Governo in carica.
È unanimemente noto che il degrado del patrimonio scolastico italiano risalga - senza che nessuno l'abbia affrontato di petto - a più di 60 anni fa (e l'Abruzzo non fa eccezione).
È poi necessario ripetere costantemente che ogni tipologia di certificazione (dal Certificato di agibilità al Certificato di prevenzione incendi) è di esclusiva competenza degli Enti Locali che sono gli unici proprietari del patrimonio immobiliare scolastico. Lo Stato ha solo il compito di trasferire risorse 'aggiuntive' rispetto a quelle ordinarie che stanziano i 7.896 Comuni e le 107 Province nei propri bilanci.
A tale proposito, il Governo ha adottato un Piano Straordinario di oltre 11 miliardi di euro (che utilizza sia fondi PNRR, sia, per circa 1/3 degli interventi di messa in sicurezza, fondi ministeriali).
Si tratta del più grande Piano di finanziamento - relativo alla messa in sicurezza delle scuole italiane - mai attuato nella storia repubblicana, e concernente oltre 10.000 edifici scolastici, cioè il 25% delle scuole italiane.
I risultati saranno visibili e misurabili al termine dei lavori in corso.
2) Infine, con riferimento ai Piani di evacuazione e ai Documenti di valutazione dei rischi, sul totale di 39.993 edifici censiti all'Anagrafe scolastica, oltre l’82% risulta possedere il Piano di evacuazione (32.921 edifici) e oltre l'80% risulta avere il DVR (32.080 edifici).
Ma i dati sono in costante miglioramento.
Le conclusioni sono evidenti: il Governo nazionale si è impegnato con misure concrete e finanziamenti ingenti, come mai s'è verificato negli ultimi decenni. Gli Enti Locali, al contrario, si impegnano molto meno con risorse proprie e sono parecchio inefficienti quando devono mettere a terra i finanziamenti statali ed europei che ricevono copiosamente.
In ogni caso, occorre ripensare a livello provinciale, regionale e nazionale il numero, la dislocazione, la tipologia e le dotazioni infrastrutturali di cui abbisogna il patrimonio edilizio scolastico italiano e, in particolare, quello abruzzese.
MARIA CRISTINA MARRONI