Si è aperto davanti al tribunale di Teramo il processo per la morte di Giuseppe Marini, 76 anni orafo molto conosciuto a Roseto, travolto e ucciso da un pirata della strada mentre era in sella alla sua bicicletta da un furgone davanti al cimitero mentre andava a fare visita al figlio. L’imputato, accusato di omicidio stradale, nega di essere stato alla guida del mezzo al momento dell’incidente. Secondo la tesi difensiva, quel giorno il conducente non sarebbe stato l’uomo oggi sotto processo, ma un’altra persona, nel frattempo deceduta. Una ricostruzione che la procura contesta con decisione, ritenendola una strategia per sottrarre l’imputato alle proprie responsabilità. L’incidente, avvenuto lungo una strada della provincia, aveva destato forte commozione in città. Marini, appassionato ciclista oltre che artigiano stimato, era molto conosciuto anche per il suo impegno nella comunità locale. Il processo proseguirà con l’audizione dei testimoni e l’acquisizione delle perizie tecniche per chiarire le dinamiche dell’impatto e la reale identità del conducente. La famiglia della vittima, costituitasi parte civile, attende che sia fatta giustizia.