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rando angelini 1In questi giorni la comunità di Sant’Egidio alla Vibrata è stata scossa da una vicenda che ha coinvolto alcuni giovani concittadini e che ha suscitato un forte clamore mediatico. L’ex sindaco Rando Angelini (in carica dal 2009 al 2019) ha diffuso un appello rivolto sia alla cittadinanza che alle istituzioni, compreso il Prefetto di Teramo, Fabrizio Stelo. Angelini esprime vicinanza ai ragazzi e alle loro famiglie, così come rispetto per la giovane coinvolta, sottolineando che «solo la magistratura potrà stabilire la verità dei fatti». Al tempo stesso richiama al principio di garantismo, ricordando che nessuno può essere considerato colpevole prima di una sentenza definitiva e che la pressione mediatica rischia di trasformarsi in una condanna anticipata. L’ex sindaco ribadisce l’immagine di Sant’Egidio alla Vibrata come comunità di famiglie sane e solidali, impegnate nello studio, nello sport e nel lavoro, che non deve essere schiacciata da narrazioni parziali. Da qui l’invito a mantenere unità, equilibrio e rispetto della dignità di tutti, in attesa serena e fiduciosa che la giustizia faccia piena luce.

LA LETTERA AL PREFETTO

Alla cortese attenzione di S.E. il Prefetto di Teramo,
Dott. Fabrizio Stelo

Oggetto: Riflessioni e vicinanza alla comunità di Sant’Egidio alla Vibrata

Egregio Signor Prefetto,

nella mia qualità di già Sindaco di Sant’Egidio alla Vibrata, incarico che ho avuto l’onore di ricoprire dal 2009 al 2019, sento il dovere civico e morale di condividere con Lei alcune considerazioni in merito alla vicenda che in questi giorni sta interessando la nostra comunità e che sta avendo una risonanza mediatica di vasta portata.

I fatti riportati dagli organi di stampa hanno suscitato grande preoccupazione e non poco turbamento, poiché si tratta di giovani appartenenti a famiglie della nostra comunità, ragazzi che fino a ieri conducevano una vita ordinaria, impegnata nello studio, nel lavoro e nello sport, e che ora si trovano coinvolti in un procedimento giudiziario di estrema delicatezza.

La mia vicinanza va innanzitutto a loro e alle loro famiglie, che in questo momento stanno vivendo con dignità e compostezza l’attesa del giudizio della magistratura, nella piena fiducia che solo quest’ultima possa accertare la verità dei fatti. Al tempo stesso, desidero esprimere rispetto e considerazione nei confronti della ragazza, convinto che ogni voce debba essere ascoltata e ogni denuncia valutata con la massima attenzione.

Ciò che intendo sottolineare è che il nostro ordinamento si fonda sul principio irrinunciabile del garantismo, che richiede equilibrio, prudenza e rispetto della presunzione di innocenza fino all’esito definitivo dei procedimenti. In questa fase preliminare, appare dunque doveroso evitare che il clamore mediatico si trasformi in una condanna anticipata, generando nell’opinione pubblica percezioni e giudizi non supportati da accertamenti oggettivi.

Sant’Egidio alla Vibrata è una comunità che da sempre si contraddistingue per i suoi valori di legalità, solidarietà e rispetto reciproco. I nostri giovani crescono in famiglie sane, educate all’impegno e alla correttezza, ed è per questo che non possiamo accettare che un’intera generazione, o la comunità stessa, venga travolta da una narrazione mediatica che rischia di superare i fatti stessi.

Ecco perché, pur nella consapevolezza della delicatezza della vicenda, chiediamo che sia rispettata la dignità di tutti i soggetti coinvolti e che si lasci lavorare la magistratura con la serenità e l’autorevolezza che le sono proprie. Alla comunità, alle famiglie e ai giovani coinvolti va manifestata la più sincera vicinanza, affinché possano affrontare questo percorso con la consapevolezza che la verità, qualunque essa sia, sarà accertata nel giusto tempo e nelle giuste sedi.

Confidiamo, Eccellenza, che le istituzioni, a partire dalla Prefettura da Lei guidata, possano farsi interpreti di questa esigenza di equilibrio e rispetto, contribuendo a mantenere coesa la nostra comunità in un momento tanto delicato.

Con osservanza,
Rando Angelini