Una comunità intera si è stretta oggi pomeriggio intorno alla famiglia di Manuele Pierangeli, il 42enne improvvisamente scomparso nella notte tra domenica e lunedì. La chiesa del Cristo Risorto a Colleatterrato Basso era gremita di amici, conoscenti e rappresentanti delle istituzioni per i funerali di un uomo che in molti ricordano come la “forza della natura”, capace di contagiare tutti con il suo entusiasmo e la sua vitalità. Alla celebrazione officiata da Don Paolo, oltre a parenti e cittadini comuni, hanno preso parte ufficiali dell’Arma dei Carabinieri giunti dalla Campania e dalle Marche, colleghi del fratello Massimo, anch’egli ufficiale. Presenti anche il colonnello Massimo Corradetti e numerosi amministratori locali: consiglieri comunali e assessori hanno sospeso per un’ora i lavori del Consiglio comunale per rendere omaggio alla famiglia Pierangeli. Toccante la lettura del fratello Massimo, che ha condiviso ricordi e parole di affetto, mentre la commozione attraversava l’assemblea.
UNA VITA SPEZZATA TROPPO PRESTO
La tragedia si è consumata all’improvviso, alle tre di notte, nella casa di famiglia a Colleatterrato. Manuele si è spento nel sonno, accanto alla moglie Barbara, funzionaria della Croce Rossa, che ha tentato disperatamente di salvarlo con le manovre di rianimazione, poi proseguite dai sanitari del 118. Inutilmente. Appena pochi giorni fa la coppia aveva festeggiato il primo compleanno della piccola Carlotta, un ricordo che oggi si tinge di struggente malinconia. Laureato in Economia, Manuele lavorava per una società privata slovena e, proprio ieri, aveva sostenuto l’ultimo esame della sua seconda laurea in Scienze della Comunicazione: gli mancava soltanto la tesi.
IL RICORDO DI UNA CITTÀ
Ex collaboratore del mensile Il Cittadino, generoso volontario in Africa al fianco di don Enzo Chiarini, Manuele era conosciuto per la sua creatività, il sorriso contagioso e l’impegno verso gli altri. Figlio dell’indimenticato assessore comunale Gesualdo “Aldo” Pierangeli, lascia la mamma Eliana, i fratelli Marco e Massimo, i nipoti Alessio, Paolo e Aurora, insieme a una comunità che oggi piange la perdita di un giovane uomo nel pieno della vita.
Il funerale è stato non solo un saluto doloroso, ma un atto d’amore collettivo: il ricordo di Manuele continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto, perché – come hanno sottolineato in tanti – era impossibile non volergli bene.