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In questi giorni sulla stampa è nata una polemica sulla notte dei serpenti. Una polemica nata anche alla luce di una mia intervista al Centro, che lo stesso, sicuramente per questioni tecniche, non è riuscito a riportare integralmente. Un'intervista che aveva come natura la sola volontà di dare il giusto lustro a quella che di fatto, è stato un successo e che, ahimé, e stata viziata non solo dalla sintesi ma anche da un titolo che ben poco si accosta a quello che le mie parole volevano esprimere ed è per questo che ho il dovere di fare delle precisazioni.
La prima precisazione la vorrei fare sul fatto che io alla Notte dei Serpenti ho partecipato come musicista e non l'ho vista in televisione, come viene riportato erroneamente nell'articolo. A quella domanda avevo risposto dicendo che quest'anno ho avuto il piacere di guardare la Notte della Taranta in Tv, facendo notare che il ballo tradizionale era stato sostituito interamente con la danza classica e contemporanea, spiegando che le linee guida tante volte vengono date dalla televisione e dal target di pubblico che si va ad interessare, la stessa cosa è per La Notte dei Serpenti,  che essendo principalmente un proglamma televisivo ha le regole e le esigenze della Tv.
Volevo ribadire anche che sulla semplificazione del Saltarello sono daccordo e l'ho ampiamente spiegato nell'intervista, ma è stata riportata solo l'ultima parte. Riassumendo: avevo spiegato che il Saltarello essendo una danza molto complessa e faticosa andrebbe semplificata per il pubblico, partendo da un passo base che tutti possono imparare, invogliando i più volenterosi ad imparare tutte le diverse figure. Avevo fatto anche paragoni con la Pizzica e spiegato tecnicamente il ballo del Saltarello. Inoltre, avevo ampiamente evidenziato che in Abruzzo non abbiamo molti ballerini professionisti e le scuole di danza fanno molta fatica con la proposta formativa sulla danza popolare, e che l'unica realtà vicina alla nostra Regiore è l'Accademia di danza di Roma e aggiungevo, alla fine, che secondo me il Salatrello sul palco si può portare in tutte le sue rivisitazioni ed è spettacolare.
Un'altra precisazione è sul discorso del dialetto, che non è stata riportata nell'articolo.
Ho risposto dicendo che è un'ottima idea quella di inserire il dialetto delle canzoni degli ospiti della Notte dei Serpenti, e che io con la mia orchestra non utilizzo questa tecnica in quanto in questi ultimi anni accompagnamo Max Gazzè, e per ovvi motivi non possiamo cambiare i testi. Il lavoro che faccio, però, è quello di inserire i suoni della tradizione abruzzese e i ritmi della musica popolare all'interno degli arrangiamenti, oltre che aver inserito nel repertorio alcune canzoni abruzzesi che canta Max. Il lavoro fatto quest'anno nell'italia settentrionale, e lo scorso anno al Centro/Sud, ha portato grande visibilità all'Abruzzo e noi come Orchestra Popolare del Saltarello.
Rispondo anche al professor Elso Serpentini, che stimo profondamente e dico che mi dispiace che sia passato un messaggio sbagliato, da quello che è stato riportato sui giornali, in quanto dal 2014 lavoro con il progetto dell'Orchestra Popolare del Saltarello, che ha una linea di pensiero molto simile a quello della Notte dei Serpenti, utilizzando elementi di innovazione, contaminazione etc. Anche noi OPS, come tutti quelli che lavorano, abbiamo ricevuto critiche da parte di qualche etnomusicologo, come quello riportato dal professor Serpentini in riferimento al concerto di OPS del 1 maggio 2017, passato in diretta su Rai 3. Tanto per dirne una, quell'articolo era stato scritto da una mia ex allieva, a cui avevo realizzato e regalato le mie trascrizioni musicali tratte dagli archivi sonori di Elvira Nobilio presenti all'interno del suo libro e da me firmate. È stato citato anche il Festival del Saltarello di cui sono Direttore Artistico dal 2014, e posso dire che questo festival oltre ad aver dato vita all'Orchestra Popolare del Saltarello, ha dato la possibilità a tanti gruppi di musica popolare di emergere, creando in Abruzzo un vero e proprio movimento della musica popolare.
Mi piacerebbe riparlare in Tv o sui giornali del Festival del Saltarello del 2024, e fare un'analisi generale sugli eventi organizzati in Abruzzo nel 2025, partendo proprio dal grande successo meritato della Notte dei Serpenti, della quale sono fiero di far parte e poi concludere parlando degli eventi invece andati molto male, dove i soldi pubblici sono stati spesi ampiamente senza avere nessun risultato.

DANILO DI PAOLONICOLA