È arrivata in tribunale la parola fine sul processo per l’esplosione avvenuta due anni fa a Caprafico, costata la vita al 62enne Dino Trignani e il ferimento di un collega: l’imprenditore Elio Di Blasio (foto), titolare della ditta di botti dove si consumò la tragedia, ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione, pena sostituita con lavori di pubblica utilità. L’accusa era di omicidio colposo. La decisione è stata accolta dal giudice Emanuele Ursini dopo la richiesta della difesa inizialmente respinta in udienza preliminare. A sostenere l’impianto accusatorio del pm Stefano Giovagnoni è stata la perizia del balistico Paride Minervini, che ha ricostruito come l’esplosione fosse scaturita da un’operazione di distruzione di miscela pirica condotta in un “campo prove” privo di autorizzazioni e da personale senza adeguata formazione. Nel procedimento era coinvolto anche il figlio dell’imprenditore, Massimiliano Di Blasio, che aveva già definito la propria posizione lo scorso gennaio, patteggiando un anno e mezzo.