La rimozione improvvisa del comandante della Casa di Reclusione di Sulmona ha colto tutti di sorpresa. Non sono ancora noti i motivi ufficiali del provvedimento, ma secondo indiscrezioni il dirigente trasferito non avrebbe operato peggio di altri che hanno ricoperto lo stesso ruolo. La misura appare ancora più gravosa perché comporta anche l’assegnazione d’ufficio in un istituto lontano dall’attuale residenza, con conseguenti disagi per la famiglia. Il Coordinamento nazionale polizia penitenziaria (Cnpp-Spp) si interroga sulle ragioni del provvedimento, soprattutto alla luce delle criticità più volte denunciate e rimaste senza risposte: dalla carenza di 60 agenti al mancato potenziamento delle misure di sicurezza, come le grate alle finestre e i jammer per bloccare i droni utilizzati per introdurre telefoni e droga. Per fare chiarezza, domani alle ore 11 il segretario generale del Cnpp-Spp, Aldo Di Giacomo, sarà in visita al carcere di via Lamaccio, accompagnato dal collaboratore nazionale Mauro Nardella e dal segretario provinciale Gaetano Consolati. L’ispezione servirà anche a verificare le ragioni che hanno portato all’apertura, giudicata frettolosa, del nuovo padiglione nonostante la cronica mancanza di personale.