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Ancora un grave episodio nel carcere di Castrogno, a Teramo. “Una detenuta, ieri pomeriggio, per l’ennesima volta ha aggredito il personale di polizia penitenziaria femminile e una di queste ha dovuto far ricorso al locale nosocomio”: è la denuncia il segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Giuseppe Pallini. “La detenuta in questione, nel recente passato, si è resa più volte responsabile di aggressioni agli operatori e distrutto gli arredi della cella. Nonostante ciò, l’amministrazione centrale non ha mai provveduto a trasferirla come da circolare per queste criticità. Cosa si aspetta che si verifichi nefaste conseguenze?”.
“E’ del tutto evidente che si tratta di gesti inammissibili in un istituto penitenziario, sia per il fatto che continuano ad esserci anche detenuti con problemi psichiatrici che dovrebbero essere curati, il più delle volte, in altre strutture, perché, come sostiene la Corte costituzionale, con una sentenza del gennaio 2022, in carcere non possono essere curati in maniera adeguata e creano problemi di sicurezza per loro, per gli altri detenuti e per chi ci lavora. La Corte ha già invitato il Parlamento a legiferare in tal senso, cambiando la legge di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, ma nulla è stato fatto finora», prosegue il sindacalista. «Cosa deve succedere di più? Aspettiamo risposte adeguate”, conclude Pallini, che esprime vicinanza e solidarietà alle poliziotte contuse.
“Ma quanto deve durare ancora tutto questo, prima che vengano assunte iniziative volte a tutelare in maniera adeguata il personale di polizia penitenziaria del carcere di Castrogno e dell’intera Nazione?”, si domanda Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Perché questi delinquenti non vengono ristretti, come chiediamo da tempo, in istituti dedicati ai soggetti violenti, dove scontare la pena in regime detentivo chiuso, almeno fino a quando non imparano a rispettare le regole?”, si interroga il sindacato. "Non è tollerabile – conclude Capece - quanto avviene nelle carceri, a causa dell'arroganza e della violenza di alcuni detenuti, per i quali continuiamo a chiedere istituti dedicati, nei quali far scontare la pena, fino a quando non imparano a rispettare le regole”.
Dott. Donato CAPECE
segretario generale SAPPE 

foto elaborazione AI certastampa digital

La Segreteria Provinciale USPP di Teramo denuncia un’altra grave aggressione ai danni del personale di Polizia Penitenziaria avvenuta presso la Casa Circondariale femminile di Teramo, ennesima conferma di un’escalation di episodi che da mesi mette a rischio la sicurezza degli operatori. Nel pomeriggio di oggi 27 settembre, una detenuta di 19 anni, già nota per comportamenti problematici, si è rifiutata di rientrare in cella durante l’orario di chiusura e, senza alcun preavviso, ha aggredito due agenti di sezione. Una poliziotta è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso riportando un trauma distorsivo-contusivo con una prognosi di cinque giorni.Nonostante la violenza dell’episodio, il personale di Polizia Penitenziaria è riuscito a contenere ladetenuta, che si trovava in evidente stato di alterazione psico-fisica. La Segreteria Provinciale USPP di Teramo esprime piena solidarietà e vicinanza alle colleghe vittime dell’aggressione e sottolinea l’urgenza di interventi concreti per garantire la sicurezza del personale, che quotidianamente opera in condizioni difficili e con organici ridotti al minimo. Ci auguriamo che il Provveditorato regionale adotti immediatamente i provvedimenti necessari per trasferire la detenuta responsabile dell’aggressione, così da ripristinare un clima di maggiore serenità operativa nell’istituto e prevenire ulteriori episodi di violenza.

Segreteria Provinciale USPP Teramo