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Polizze false vendute in bar, nei luoghi pubblici, perfino recapitate via WhatsApp. Con questo stratagemma, secondo l’accusa, avrebbe truffato decine di ignari automobilisti convinti di essere in regola con l’assicurazione. Ora per un 60enne agente assicurativo radiato dall’Ivass nel 2022, il sostituto procuratore della Repubblica dell’Aquila, ha chiesto il rinvio a giudizio. Come racconta Il Messaggero, l’uomo avrebbe raggirato almeno 35 persone, che solo in seguito, al momento dei controlli su strada, scoprivano la mancata copertura dei propri veicoli. Per loro non solo la beffa economica, con polizze pagate anche oltre mille euro, ma anche le pesanti conseguenze amministrative: sequestri e multe. L’inchiesta, condotta dalla Sezione di polizia giudiziaria della Polstrada di Abruzzo e Molise insieme ai carabinieri di Assergi, è partita proprio da una serie sospetta di mezzi fermati senza assicurazione.
FOTO elaborazione AI certastampa digital