E' venuto a mancare stanotte Giovanni La Torre, ispettore della Polizia di Stato e figura storica della questura di Teramo. Aveva 77 anni e si è arreso a una malattia contro la quale ha combattuto con la stessa tenacia che ha sempre contraddistinto la sua vita professionale. La Torre è stato a lungo coordinatore della Digos, guidando numerose operazioni negli anni più delicati per la tenuta dell’ordine pubblico, tra gli anni ’80 e ’90, in un periodo segnato da tensioni sociali e da inchieste giudiziarie sulle pubbliche amministrazioni. Con fermezza e senso di equilibrio, ha saputo affrontare situazioni complesse, unendo rigore e umanità. Aveva una grande capacità di mediazione, risuciva a disinnescare anche episodi potenzialmente drammatici. Celebre, a fine anni ’80, il suo intervento che convinse un professionista teramano, coinvolto in politica, a rinunciare all’estremo gesto di gettarsi dal tetto dell’allora sede dell’Unità sanitaria locale in circonvallazione Ragusa. Alla guida di una squadra di agenti preparati e rispettati, La Torre incarnava un profondo senso di appartenenza e dedizione al servizio, guadagnandosi la stima di colleghi e cittadini. Lascia la moglie, il figlio Pasquale con la nuora Maria e l’amatissimo nipotino che porta il suo nome. In queste ore numerosi colleghi, amici e conoscenti si stringono attorno alla famiglia, ricordando non solo un funzionario esemplare, ma anche un uomo di grande disponibilità. I funerali si terranno domani, sabato 4 ottobre, alle ore 16, nella chiesa parrocchiale dell’Immacolata Concezione di Monte Sant’Angelo. La salma è esposta presso il presidio ospedaliero della cittadina garganica.