• DGA
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

IMaaa49.jpgC’è un filo invisibile che lega intere generazioni di teramani a un luogo che non era soltanto una sala da biliardo, ma un pezzo di vita condivisa.Il Derby era questo: partite  interminabili a stecca o a boccette, disputate con la serietà di un campionato del mondo e concluse con una stretta di mano e una risata. Era il vociare che si mischiava al tintinnio dei bicchieri, le serate che non volevano finire mai, le confidenze sussurrate tra un sorso di birra e un tiro calibrato. Era il posto dove si imparava a tirare tardi, ma soprattutto dove si imparava a stare insieme. Per oltre dieci anni le luci del Derby sono rimaste spente, come un cuore addormentato che sembrava destinato al silenzio. Ma la memoria non si è mai spenta: chi c’è stato lo ha raccontato, chi non lo ha vissuto lo ha immaginato, come si immaginano le storie che diventano leggenda. E oggi, grazie alla passione e alla visione di Marcello Schillaci, patron e anima di questa rinascita, il Derby torna a vivere. Non come semplice ricordo, ma come luogo rinnovato, capace di accogliere un pubblico giovane e diverso, senza tradire la sua identità. Una sala che conserva il fascino di un tempo e lo intreccia con un’anima moderna: biliardi lucidi, calcio balilla, Sky, area pub. Uno spazio che non è solo svago, ma anche incontro, socialità, comunità. La riapertura del Derby non è solo un ritorno, è una celebrazione. È la prova che certi posti non appartengono al passato: aspettano solo di rinascere, con la stessa forza con cui rinascono i sogni. Domani il Derby riaccende le sue luci. E con lui, si accende di nuovo un pezzo di storia di Teramo.