Un 57enne teatino è stato arrestato con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. La perquisizione condotta dalla Polizia Postale nella sua abitazione ha portato al sequestro di computer e dispositivi informatici, aprendo la strada a un’indagine destinata a ricostruire la reale dimensione dell’archivio digitale custodito dall’uomo. A pesare sull’accusa, racconta il Centro, è la contestazione dell’“ingente quantità” di file, un’aggravante che, secondo la giurisprudenza della Cassazione, non riguarda solo la perversione individuale, ma la concreta partecipazione a un mercato criminale internazionale. In tal caso, la pena prevista per l’articolo 600 quater del Codice Penale può superare i tre anni di reclusione. Gli esperti di informatica forense analizzeranno ogni file, anche quelli apparentemente cancellati, per definire l’effettiva portata della collezione illecita.
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