Si è aperta davanti al gup la prima udienza preliminare del procedimento sulle “liste d’attesa” che vede imputati il direttore generale della Asl di Pescara, Vero Michitelli, il suo predecessore Vincenzo Ciamponi e il funzionario Bruno Ciuca, accusati di omissione di atti d’ufficio. La stessa Asl si è costituita parte civile contro i tre per chiedere il risarcimento dei danni derivanti da una gestione definita “opaca e penalizzante” del sistema di prenotazioni sanitarie. Una scelta. raccontata oggi in un dettagliato articolo sul Centro, che solleva un evidente paradosso: l’ente agisce contro il proprio massimo dirigente, generando un potenziale conflitto di interessi che potrebbe portare a conseguenze sulla sua permanenza in carica. A firmare la delibera è stato il direttore sanitario Rossano Di Luzio, anch’egli imputato in un’inchiesta parallela sul pronto soccorso, da cui sarebbe poi scaturita quella sulle liste d’attesa. Le difese hanno chiesto un rinvio per verificare la legittimità della costituzione di parte civile. Intanto, Michitelli ha rafforzato il suo collegio difensivo con un secondo avvocato, a sua volta coinvolto in altri procedimenti in cui la Asl figura come parte lesa.