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558769504_3948616871948711_2468307042765868267_n.jpgLa presenza di Leonardo SpA, colosso dell’industria bellica italiana, tra gli ospiti della quarta edizione del One Health Award a Teramo lascia più di un interrogativo. L’evento, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” (IZS) e in programma il 10 e 11 ottobre, si propone di “esplorare l’intersezione tra salute, ambiente e società”. Tuttavia, tra i momenti clou del programma figura un faccia a faccia tra il presidente della Fondazione Med-Or, Marco Minniti, e il presidente di Leonardo SpA, Stefano Pontecorvo, moderato dalla giornalista Monica Maggioni.
Un appuntamento che suscita perplessità: cosa c’entra l’industria delle armi con la salute pubblica? È noto che la guerra e la produzione bellica hanno conseguenze devastanti sulla salute delle popolazioni: dalle vittime dirette dei conflitti ai cittadini che subiscono il definanziamento dei sistemi sanitari, mentre cresce la spesa militare.
Le armi prodotte da Leonardo SpA — principale azienda italiana del settore — non salvano vite, le distruggono. Tra i paesi riforniti dall’azienda figura Israele, impegnato da un anno in una campagna militare sulla Striscia di Gaza che secondo numerosi osservatori internazionali ha assunto i tratti di un genocidio e di una occupazione illegale dei territori palestinesi.
Come riportato da diverse fonti, Leonardo avrebbe continuato a fornire assistenza tecnica e ricambi all’esercito israeliano anche dopo l’inizio dell’offensiva su Gaza nel 2023. Inoltre, di recente è trapelata la notizia della fornitura di elicotteri Agusta Westland AW119Kx “Koala-Ofer” per l’addestramento dei piloti dell’Israel Air Force nella base di Hatzerim, nel deserto del Negev. In questo contesto, la presenza di Leonardo SpA a un evento che si occupa di salute e sostenibilità appare quanto meno inopportuna.
Non sarebbe stato più coerente invitare studiosi e medici a discutere degli effetti sanitari e ambientali delle guerre in Ucraina e a Gaza? A Genova, intanto, il Festival della Scienza ha scelto di rinunciare alla sponsorizzazione di Leonardo e le Fondazioni Leonardo e Ansaldo hanno ritirato la loro partecipazione alla rassegna prevista per il 23 ottobre, dopo le proteste di 18 docenti universitari che in una lettera aperta hanno denunciato i legami dell’azienda con il conflitto in Medio Oriente. La presenza di Leonardo SpA a Teramo, dunque, non è un semplice dettaglio organizzativo, ma una questione etica e politica che interroga la coerenza degli enti pubblici e scientifici che promuovono il principio di “One Health”.
Un principio che riconosce come la salute dell’uomo sia indissolubilmente legata a quella dell’ambiente e degli altri esseri viventi — ma che non può certo conciliarsi con la produzione e il commercio di strumenti di morte. “La presenza di Leonardo SpA – azienda complice del genocidio e dell’occupazione illegale dei territori palestinesi – è una vergogna”, dichiara Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, che invita “tutte le realtà solidali con il popolo palestinese a protestare e chiedere ai vertici dell’IZS di annullare la partecipazione dell’azienda”.