Tensioni e accuse reciproche stanno animando in queste settimane il Comitato di Quartiere “Castello e dintorni”, appartenente alla Macroarea n.1. Dopo le recenti elezioni che hanno riconfermato il Collegio di Coordinamento, il clima interno si è fatto via via più pesante, come denuncia uno dei membri rieletti, Adalberto Casalena.
In un comunicato stampa, Casalena spiega di aver deciso di rassegnare le dimissioni dall’incarico, lamentando una deriva politica del comitato e la mancanza di confronto interno.
“Come cittadino residente nella Macroarea n.1 – scrive Casalena – devo segnalare che dal giorno delle elezioni del comitato di quartiere ‘Castello e dintorni’, con le quali sono stato riconfermato componente del Collegio di Coordinamento, il clima si è rivelato alquanto pesante e sempre più caratterizzato da una identificazione politica ben precisa. Difatti già dal giorno successivo alle votazioni si leggeva su qualche testata giornalistica che il comitato si fosse schierato a centrodestra.
Questo ha ovviamente comportato che la realtà partecipativa si snaturasse, dando un’immagine quanto più politica di un organo che politico non era mai stato. Questa situazione è da subito degenerata in una completa assenza di confronto nel Collegio di Coordinamento, con già più di un’uscita a mezzo stampa del portavoce, anche con considerazioni di taglio politico, senza essere mai passato in assemblea.
Per tutte queste motivazioni, il giorno 8 settembre ho rassegnato le mie dimissioni, le quali ancora non sono state portate in assemblea dopo un mese.”
Le dichiarazioni di Casalena hanno suscitato la reazione immediata del portavoce del Comitato, che in una nota ufficiale di replica ha contestato punto per punto le affermazioni dell’ex componente, definendole “infondate” e precisando che le dimissioni sono già state accettate dal Collegio.
“Visto il comunicato stampa del sig. Adalberto Casalena, riconfermato membro del Collegio di Coordinamento della Macroarea 1 con appena 10 voti, il quale ha rassegnato le dimissioni già alla prima riunione del comitato – si legge nella replica – corre l'obbligo fare delle precisazioni: le sue dimissioni (le cui motivazioni rese per iscritto al Collegio di Coordinamento sono ben diverse da quelle oggi dichiarate a mezzo stampa) sono state subito accolte dal Collegio e saranno portate in Assemblea entro il 24 ottobre come previsto dallo Statuto.
Detto questo, rimando al mittente le accuse sulla politicizzazione del comitato e dell'atmosfera 'pesante', come dal Casalena dichiarato. È vero il contrario! L'aver avuto un passato (anche piuttosto lontano) in politica non fa di me oggi un uomo politico. Diversamente, che le elezioni della Macroarea siano gestite direttamente dal padre di un Consigliere Comunale (di centrosinistra), questo sì che è anomalo. I recenti fatti di cronaca in merito alle elezioni della Macroarea 2 ne sono la dimostrazione.”
Il portavoce prosegue respingendo le accuse e attribuendo il malcontento al risultato elettorale:
“Per quanto riguarda l'atmosfera pesante, è riconducibile al 60% di preferenze dal sottoscritto ottenuto, che hanno rovinato i piani di chi finora aveva usato il Coordinamento del Comitato a proprio uso e consumo. […] Mi spiace che al sig. Casalena diano fastidio i miei comunicati stampa, legittimi e doverosi, ma non sono il suo portavoce, bensì di tutti i residenti!
Detto questo spero di non dover tornare più sull'argomento, che nulla ha di costruttivo, e non risponderò più ad atteggiamenti propri dei bambini a cui è stato tolto il giocattolo. Tuttavia, proseguo il mio impegno a tutela dei residenti senza fare sconti a nessuno, Amministrazione di destra o sinistra che siano, come ho sempre fatto nella vita.”
La vicenda mette in luce una crescente frattura interna al comitato, che da organismo partecipativo e apartitico rischia di trasformarsi in terreno di scontro politico e personale. In attesa che l’assemblea prenda atto formalmente delle dimissioni di Casalena, la comunità locale resta in attesa di un chiarimento definitivo sulle dinamiche che hanno portato a questa crisi.

