Era iniziata come una normale serata tra amici e parenti in un bar del paese, ma si è conclusa in tragedia sfiorata. Dopo qualche bicchiere di troppo, tra due cugini è scoppiata una violenta lite: uno dei due avrebbe preteso di riaccompagnare a casa il parente che, insieme alla fidanzata, aveva rifiutato l’offerta. Dalle parole si è passati presto ai fatti: schiaffi, pugni e spintoni fuori dal locale, con gli amici impegnati a separarli. Quando la calma sembrava tornata, l’uomo è salito in auto, ha ingranato la retromarcia e ha investito la coppia che si trovava sul marciapiede opposto, per poi fuggire. I due sono rimasti feriti, ma senza gravi conseguenze. Il tribunale di Pescara, come scrive oggi il Centro, l’ha condannato a 4 anni, 8 mesi e 10 giorni di reclusione per tentato omicidio, e risarcimento dei danni alle parti civili, che sarà stabilito in sede civile. A pesare sulla decisione anche un episodio successivo: la mattina dopo, l’imputato avrebbe telefonato più volte alla madre del cugino, minacciandola di morte e intimandole di “venire al bar per chiarirsi”.

