
Aveva semplicemente affidato al figlio tredicenne il proprio telefono cellulare, ma ora rischia di finire dietro le sbarre. Un 51enne residente in Valle Peligna è stato rinviato a giudizio con l’accusa di corruzione di minore. L’uomo è finito nei guai dopo che il figlio, lo scorso anno, avrebbe effettuato una videochiamata a sfondo sessuale insieme a un amico nei confronti di una coetanea. Come racconta il Messaggero in un ampio articolo, secondo la denuncia presentata dai genitori della ragazza, durante la conversazione i due ragazzini avrebbero mostrato i genitali in video, scioccando la tredicenne. Le indagini dei carabinieri hanno portato a individuare il numero da cui era partita la chiamata, intestato al padre di uno dei minori. L’uomo ha spiegato agli investigatori che il telefono era in uso al figlio e che lui non era presente al momento dei fatti. Nonostante ciò, la Procura di Sulmona ha ritenuto che l’intestatario della sim dovesse rispondere della mancata vigilanza sull’utilizzo del dispositivo, configurando così l’ipotesi di reato. Il fascicolo è stato trasmesso anche alla Procura dei minori dell’Aquila. L’imputato rischia una condanna da uno a cinque anni di reclusione e la sospensione della potestà genitoriale.

