La Giunta comunale ha approvato questo pomeriggio il progetto definitivo-esecutivo per il miglioramento sismico del Palazzo municipale di piazza Orsini, sede storica del Comune di Teramo. Un passo decisivo verso la ricostruzione di uno degli edifici simbolo della città, gravemente danneggiato dal sisma e da anni in attesa di un intervento strutturale. Il progetto, che conta su un importo complessivo di oltre 10 milioni di euro, sarà ora oggetto di gara d’appalto. A renderlo possibile è stato l’aumento del finanziamento iniziale, deliberato lo scorso agosto dalla cabina di coordinamento, che ha disposto un incremento di oltre 2 milioni di euro rispetto ai fondi originari.“Con la ricostruzione della sede storica del Comune – dichiarano il sindaco Gianguido D’Alberto e l’assessore ai Lavori pubblici Marco Di Marcantonio – andiamo a sanare una ferita ancora aperta, sulla quale ha influito l’insufficienza iniziale dei fondi stanziati. Un ringraziamento particolare va a tutti gli attori, dagli uffici comunali alla struttura commissariale, che insieme a noi hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo”. Il primo cittadino e l’assessore sottolineano come il progetto sia stato “oggetto di un iter complesso e delicato”, anche per la presenza di una proprietà mista pubblico-privata e per i vincoli storico-artistici che insistono sull’edificio. “I nostri uffici – precisano – hanno lavorato con la massima celerità, senza indugi o ritardi, per validare il progetto dopo il riconoscimento dell’incremento del finanziamento. Ora procederemo immediatamente a bandire la gara, con l’obiettivo di avviare i lavori nel minor tempo possibile”. L’intervento, oltre alle opere di miglioramento sismico, comprenderà il rinnovo degli impianti meccanici, elettrici, idrici e antincendio, e una serie di lavori di conservazione e restauro finalizzati a preservare i numerosi elementi storico-artistici dell’edificio. Tra questi: le lapidi commemorative presenti nell’atrio e sotto la loggia, i reperti archeologici nella sala del Consiglio, le pitture, decorazioni, stucchi e finiture in cemento stampato che caratterizzano gli interni del palazzo. Con questo passaggio, il Comune di Teramo si avvicina dunque a restituire alla città uno dei suoi luoghi più rappresentativi, simbolo della memoria e dell’identità collettiva.

