Condanne pesanti per l’organizzazione che riforniva di droga i locali della riviera teramana e marchigiana. L’indagine, avviata nel 2017 dai carabinieri di Teramo e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia dell’Aquila, ha svelato un traffico di stupefacenti tra Abruzzo, Marche e Campania, con base logistica lungo la costa adriatica. Il presunto capo, Umberto Schettino, napoletano considerato vicino alla camorra e residente a Corropoli, è stato condannato a 20 anni di reclusione. Tra gli altri imputati, pene comprese tra i 5 e i 9 anni per diversi componenti del gruppo, accusati di associazione per delinquere, traffico e detenzione di droga, armi e munizioni. L’inchiesta, nata da un sequestro di oltre cinque chili di hashish e cocaina a Porto Sant’Elpidio, ha portato alla scoperta di un asse criminale tra Campania e Abruzzo, con corrieri insospettabili che trasportavano la droga in auto di piccola cilindrata. Le sostanze venivano poi smerciate nei locali notturni della riviera teramana e nelle province marchigiane, alimentando la movida della costa. Il procedimento, rallentato da questioni di competenza territoriale, si è concluso davanti al gup dell’Aquila con la sentenza di condanna per undici imputati e il rinvio a giudizio per altri tredici.

