Un vero e proprio “affare di famiglia” quello scoperto dai carabinieri del nucleo investigativo del Reparto operativo di Teramo, che hanno smantellato una rete di spaccio di cocaina gestita da tre famiglie albanesi attive lungo la costa tra Roseto, Tortoreto, Pineto, Ancarano e Sant’Omero. Nove le misure cautelari emesse dal gip Roberto Veneziano su richiesta della pm Monia Di Marco: quattro arresti in carcere, quattro ai domiciliari e una misura per un uomo siciliano residente in Val Vibrata.
In carcere sono finiti G.N. (41 anni), K.N.D.O.J. (55), E.S. (43) ed E.R. (38), tutti residenti a Roseto. Ai domiciliari le rispettive mogli – M.N. (34), E.X. (38), L.S. (41) e D.N. (40) – e R.P. (65), siciliano. Le indagini hanno ricostruito un sistema di spaccio stabile e meticolamente organizzato, con la droga nascosta in spiagge, zone impervie o sotterrata per evitare i controlli.
Le consegne avvenivano a bordo delle auto, spesso con i figli piccoli presenti, mentre i clienti – imprenditori, commercianti e professionisti fidati – contattavano gli spacciatori per telefono, ricevendo la cocaina direttamente sul posto. Un’attività continua, di giorno e di notte, con oltre cento cessioni documentate e più di un chilo di cocaina sequestrata.
Secondo il gip, l’organizzazione operava “con ritmi frenetici e strategie calibrate per sfuggire ai controlli, ben lontane dal piccolo spaccio”. I proventi venivano trasferiti in Albania in contanti per finanziare costruzioni e investimenti immobiliari. Durante l’operazione, i carabinieri hanno sequestrato 12mila euro in contanti.
Il colonnello Massimo Corradetti, comandante provinciale, ha illustrato i dettagli dell’indagine, sottolineando “la struttura familiare, chiusa e fidelizzata, di un gruppo che aveva trasformato il narcotraffico in un’impresa stabile e redditizia”.

