
I lavori di scavo lungo Corso Porta Romana – con ogni probabilità legati alla posa di nuovi cavi Enel o della fibra ottica – hanno lasciato un segno ben visibile e tutt’altro che apprezzato dai residenti. Al posto della caratteristica pavimentazione in sampietrini, che da sempre ne definisce l’estetica, è comparsa una lingua d’asfalto nero, stonata e ruvida, che interrompe la continuità della strada. Una ferita urbana che non è passata inosservata: numerosi cittadinici hanno segnalato il “colpo d’occhio”, parlando apertamente di “scempio” e chiedendo spiegazioni all’amministrazione comunale. L’assessore Sbraccia – che in questi giorni sta monitorando gli interventi – si è affrettato a chiarire: “Si tratta di un ripristino provvisorio. L’asfalto è stato steso solo per motivi di sicurezza e per consentire la riapertura del traffico. Una volta conclusi i lavori e verificato lo stato degli impianti sottostanti, i sampietrini verranno ricollocati esattamente com’erano prima.” Resta il malumore, però, tra chi teme che il “provvisorio” rischi di diventare definitivo, come spesso accade nei centri storici dove le esigenze tecniche si scontrano con la tutela del decoro urbano. Intanto, Corso Porta Romana resta a metà tra passato e presente: una parte lastricata di storia, l’altra coperta da un velo d’asfalto.

