Prosegue il disinteresse della Società Pubblica dei Trasporti, TUA, nei confronti dei cittadini della provincia di Teramo. Con un semplice avviso pubblicato sul proprio portale, l’azienda ha comunicato che dal 20 ottobre 2025 la corsa L’Aquila–Roma delle ore 7.45 verrà anticipata alle 7.30. Un cambiamento apparentemente minimo che, tuttavia, avrà conseguenze significative per l’utenza teramana. Come ricordano le organizzazioni sindacali, l’anticipo interrompe la coincidenza con l’autobus proveniente da Giulianova e Teramo, rendendo impossibile il proseguimento verso la Capitale. Il risultato è che i passeggeri della provincia di Teramo raggiungeranno Roma solo alle 10.45 anziché alle 9.30, una differenza di oltre un’ora che penalizza lavoratori, studenti, pendolari e chiunque debba recarsi a Roma per motivi di salute o personali. Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e Faisa Cisal sottolineano che questa decisione rappresenta l’ennesimo episodio di una lunga serie di scelte sfavorevoli alla provincia teramana. Già anni fa, infatti, il management di TUA aveva soppresso il collegamento diretto Teramo–Roma, costringendo gli utenti a un cambio bus a L’Aquila o, in alternativa, al ricorso a vettori privati. Oltre al problema delle corse, i sindacati denunciano anche la mancata riapertura della biglietteria TUA della stazione di Giulianova, chiusa per lavori urgenti lo scorso 29 settembre 2025. Una struttura considerata strategica per l’intera fascia costiera, la cui assenza sta causando notevoli disagi a studenti e lavoratori impossibilitati ad acquistare o rinnovare abbonamenti e titoli di viaggio. A oggi, non esistono comunicazioni ufficiali sulla riapertura, mentre il personale addetto è stato costretto a usufruire di ferie forzate o a spostarsi temporaneamente nelle sedi di Teramo e Pescara. Le organizzazioni sindacali chiedono infine un intervento urgente dell’assessore regionale ai Trasporti, D’Annuntiis, rappresentante della stessa provincia, affinché si faccia carico di una situazione ormai insostenibile e restituisca ai cittadini teramani il diritto a un servizio di trasporto pubblico equo ed efficiente. Lavoratori e cittadini della provincia di Teramo restano in attesa di risposte.

