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«È finito un incubo». Con queste parole don Camillo Lancia, 76 anni, ex parroco di Città Sant’Angelo, ha commentato la sentenza che ha chiuso un processo durato quasi cinque anni. Il tribunale di Pescara ha condannato a sette anni e sei mesi di reclusione i coniugi Claudia Palma D’Andrea e Eraldo Scurti, riconosciuti colpevoli di aver estorto al sacerdote circa 500mila euro tra il 2017 e il 2019, minacciandolo di diffondere video e immagini compromettenti. Assolto invece il figlio Alessio, di 27 anni. Secondo l’accusa, come riporta Il Messaggero, la donna avrebbe sedotto il parroco mostrando parti del corpo per poi, insieme al marito, ricattarlo e costringerlo a continui pagamenti. Il sacerdote, travolto dallo scandalo, era stato trasferito dall’arcivescovo Tommaso Valentinetti per tutelare la parrocchia. «È stata una vicenda dolorosa – ha spiegato in aula il prelato – ma era necessario proteggerlo». Gli avvocati del sacerdote, Giovanni e Alfredo Mangia, hanno espresso soddisfazione: «La sentenza ha restituito dignità e rispetto a don Camillo Lancia, sia come uomo che come ministro di culto». Il religioso, oggi in pensione, ha ringraziato i suoi difensori e i fedeli che gli sono rimasti accanto durante il lungo calvario giudiziario.