Ci sono persone che, anche quando se ne vanno, lasciano dietro di sé una luce gentile. Marisa Di Berardo in Cerqueti era così: una presenza discreta, mai invadente, ma capace di farsi sentire sempre, nei gesti, nei sorrisi, in quella dolcezza che sembrava appartenere a un altro tempo. A ottantacinque anni, Marisa ha deciso di tornare dal suo Berardo. E non è un modo di dire: chi li ha conosciuti sa che tra loro c’era un amore profondo, silenzioso, fatto di sguardi, di complicità, di vita condivisa. Ora, dopo una lunga attesa, si sono ritrovati. “Il loro amore, che la vita ha separato, ora riposa per sempre insieme”: parole semplici, ma piene di verità. A piangerla resta la figlia Valeria con il suo Alfredo, l’amorevole Stefania, la consuocera Paola, le sorelle Ginetta e Adriana, i nipoti, e l’amica del cuore, Adina, che di lei ricorda la capacità rara di esserci sempre, anche solo con un pensiero, con una telefonata, con un silenzio pieno di calore. Nella casa di via Benedetto Croce, dove è stata allestita la camera ardente, si respira ancora la sua presenza: un profumo di casa, di affettuosa calma, di parole dette sottovoce.
Domani, 20 ottobre, alle 15, il Duomo accoglierà chi vorrà salutarla. Ma forse, più che un addio, sarà un arrivederci. Perché l’amore vero — quello che ha legato Marisa e Berardo, quello che unisce ancora la loro famiglia — non si spegne. Si trasforma, cambia luogo, ma resta.
E in ogni preghiera, in ogni gesto gentile, continuerà a battere il cuore di Marisa, che ora, finalmente, è viva per sempre.

