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Screenshot_2025-10-21_alle_05.16.30.pngÈ stato assolto dall’accusa di omicidio colposo, ma dovrà risarcire i familiari della vittima con 670 mila euro. È l’esito del processo d’appello che vedeva imputato un medico teramano di 55 anni, Antonio Matani, per la morte di una donna aquilana deceduta nel 2016 dopo un sovradosaggio di un farmaco per l’artrite reumatoide. In primo grado il professionista era stato condannato a sei mesi di reclusione. Secondo la ricostruzione, riportata dal Messaggero oggi in edicola, l’anziana, affetta da artrite, era stata dimessa dall’ospedale dell’Aquila con una terapia errata: per un refuso nella prescrizione, il dosaggio del medicinale era passato da 5 a 25 milligrammi a settimana. Il farmaco, assunto per circa due mesi, avrebbe provocato una grave tossicità midollare, rivelatasi fatale dopo un nuovo ricovero. La Corte d’appello ha dichiarato prescritto il reato, ma ha confermato la responsabilità civile del medico, ritenendo l’errore nella prescrizione la causa che ha indotto la paziente all’assunzione del dosaggio errato e, di conseguenza, al decesso.