Missione compiuta. L’ultimo sopralluogo degli organizzatori di Arrostiland si è concluso tra entusiasmo, profumi di brace e un’accoglienza che ha messo in mostra tutto l’orgoglio di Mosciano Sant’Angelo. Il borgo teramano ha accolto oggi gli “ispettori” del festival con una festa che è sembrata un’anteprima perfetta di quella che potrebbe essere l’edizione 2026 della cosiddetta “Woodstock dell’arrosticino”. Il paese si è preparato da giorni per questo momento decisivo, consapevole che portare Arrostiland per la prima volta nel Teramano significherebbe un riconoscimento storico. Le strade del centro si sono riempite di stand gastronomici, musica e sorrisi: un clima di festa genuina, all’insegna della condivisione e dell’identità abruzzese. Protagonista indiscusso, naturalmente, l’arrosticino, ma non solo. A fare da contorno c’erano tutti i sapori del territorio, con la ventricina a dominare lo “sdijuno” mattutino, preludio a una giornata di convivialità e sapori autentici. Gli organizzatori hanno apprezzato la partecipazione corale della comunità: dai ristoratori alle associazioni, fino ai semplici cittadini, tutti hanno contribuito a creare quello “stato dell’anima” che Arrostiland cerca nei luoghi che lo ospitano. «Abbiamo trovato un paese accogliente, preparato e pieno di energia – hanno commentato alcuni membri dello staff –. Mosciano ha mostrato di avere non solo la logistica, ma anche lo spirito giusto per incarnare la filosofia di Arrostiland». A fare gli onori di casa il Sindaco Giuliano Galiffi, il vice Sindaco Mirko Rossi e l'assessore agli eventi Donatella Cordone con tutti i consiglieri. Ora non resta che attendere il verdetto finale, previsto per l’8 dicembre, quando sarà annunciato il borgo vincitore tra i quattro finalisti.





IL CONTESTO: IL DIBATTITO SU IGP E DOP
Intanto, il mondo dell’arrosticino continua a interrogarsi sulla tutela e sulla valorizzazione del prodotto simbolo dell’Abruzzo. L’Associazione regionale produttori arrosticini d’Abruzzo ribadisce la propria fiducia nel marchio Igp considerato più adatto alle reali condizioni del settore. Nel 2023, gli arrosticini d’Abruzzo hanno ottenuto ufficialmente il riconoscimento europeo di indicazione geografica protetta, un passo importante per la tutela e la promozione del prodotto anche all’estero. Una Dop (Denominazione di origine protetta), almeno per ora, resta un traguardo lontano: mancano i dati quantitativi richiesti e la produzione locale non basterebbe a sostenere il disciplinare. Inoltre, l’associazione sottolinea come carni ovine di alta qualità provenienti da Francia e Irlanda siano perfettamente compatibili con i metodi di lavorazione abruzzesi e molto apprezzate dagli chef italiani. Il disciplinare Igp prevede che la carne, proveniente da pecore di razza ovina abruzzese di età compresa tra i 6 e i 12 mesi, sia tagliata a cubetti di 3-4 centimetri, infilzata su spiedini di legno di faggio o quercia e cotta sulla brace viva per circa 15-20 minuti, con una lavorazione manuale che ne esalti la tradizione. Una combinazione di rigore, tradizione e passione che – se premiata – potrebbe presto riportare il cuore di Arrostiland a battere nel Teramano.



