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492043809_3105194919631350_6367792853654257432_n.jpgProsegue a Teramo la manifestazione dedicata a Liliana Merlo, nel centenario della sua nascita, con una nuova serie di appuntamenti che dal 29 ottobre al 28 novembre 2025 intrecceranno memoria, testimonianza e approfondimento critico. Dopo l’apertura dello scorso 16 settembre — con l’intitolazione dei Giardini pubblici di via Gramsci a Liliana Merlo e l’inaugurazione della grande mostra antologica all’Arca (visitabile fino al 30 novembre, con opere di Giovanni Melarangelo mai esposte prima) — la rassegna entra ora nella sua seconda fase, dedicata all’analisi dell’eredità artistica, pedagogica e culturale della grande interprete e maestra teramana.

Dal ricordo personale alla riflessione storica

Il nuovo ciclo si apre mercoledì 29 ottobre 2025 alle ore 15, all’Arca di Teramo, con una tavola rotonda che vedrà protagonisti gli allievi Jole Biocca, Annalisa Cirillo, Teresa Di Daniele, Marco Fagioli, Andrea Paolini Merlo e Cristiana Ruggieri.
A introdurre e moderare sarà Nika Tomasevic dell’Università di Teramo.
L’incontro inaugura una serie di cinque tavole rotonde (in programma fino al 28 novembre), pensate per restituire il modo in cui l’insegnamento di Liliana Merlo — fondato su una visione eclettica, sinergica, ma sempre radicata nel classicismo accademico — abbia continuato a vivere nei percorsi artistici e professionali dei suoi allievi.

Come spiega il comitato scientifico del DAMS di Teramo, l’obiettivo è far emergere due temi chiave dell’opera di Merlo:

  1. il dialogo costante tra cultura alta e cultura popolare;

  2. la formazione integrale dell’individuo attraverso l’arte, la disciplina del corpo e l’immaginazione creativa.

Il convegno del 30 ottobre

Il giorno successivo, giovedì 30 ottobre alle ore 10, presso la Sala Tesi del Polo Didattico “G. D’Annunzio” dell’Università di Teramo, si terrà un convegno internazionale di studi, moderato da Paola Besutti e Fabrizio Deriu (UniTe).
Tra i relatori figurano nomi di rilievo del panorama nazionale e internazionale:

  • Alessandro Pontremoli, professore dell’Università di Torino e tra i massimi studiosi di danza in Italia;

  • Patricia Casañas, docente di Storia della danza e del balletto presso la Scuola di ballo del Teatro Colón di Buenos Aires;

  • Maria Victoria Alcala, ricercatrice della Pontificia Università Cattolica Argentina;
    insieme a Maria Cristina Esposito, Marco Della Sciucca, Noretta Nori e Silvio Paolini Merlo.

Il convegno prenderà le mosse dalla formazione argentina di Liliana Merlo, analizzandone le influenze sulla sua estetica e sulla sua metodologia didattica. Una formazione che generò, sin dagli esordi, quell’eclettismo intellettuale e artistico che avrebbe caratterizzato tutta la sua opera, dalla coreografia alla regia, dalla didattica alla riflessione teorica sulla danza.

Una figura complessa e moderna

Figura poliedrica e difficilmente incasellabile, Liliana Merlo fu interprete, coreografa, regista, disegnatrice, costumista, esteta, divulgatrice e promotrice culturale, ma soprattutto insegnante ed educatrice nel senso più ampio del termine.
Non a caso la struttura stessa della manifestazione ne rispecchia la molteplicità: una prima fase celebrativa, seguita ora da una fase di approfondimento in cui la memoria personale si intreccia con l’analisi storica e accademica.

Calendario dei prossimi appuntamenti

  • Mercoledì 29 ottobre 2025, ore 15 – L’Arca, Teramo: Tavola rotonda con gli allievi Jole Biocca, Annalisa Cirillo, Teresa Di Daniele, Marco Fagioli, Andrea Paolini Merlo, Cristiana Ruggieri
    Introduce e modera Nika Tomasevic (UniTe)

  • Giovedì 30 ottobre 2025, ore 10 – Sala Tesi, Polo Didattico “G. D’Annunzio”, Università di Teramo: Convegno internazionale di studi
    Interventi di Pontremoli, Esposito, Della Sciucca, Alcala, Casañas, Nori, Paolini Merlo
    Moderano Paola Besutti e Fabrizio Deriu

  • Giovedì 6, Venerdì 14, Giovedì 20 e Venerdì 28 novembre 2025 – L’Arca, Teramo: Tavole rotonde con gli allievi della scuola di Liliana Merlo

Tutti gli incontri si svolgeranno in concomitanza con la mostra antologica visitabile all’Arca fino al 30 novembre 2025.