Si è spento a Roma l’ammiraglio Guido Venturoni. Aveva 91 anni. Fu capo di Stato Maggiore della Difesa dal 1º gennaio 1994 al 14 febbraio 1999, poi fino al 2002 Presidente del comitato militare NATO.«Con la scomparsa dell'ammiraglio Guido Venturoni la nostra città perde un uomo che ha dedicato la Sua vita al nostro Paese - scrive il Sindaco D’Alberto - un uomo delle istituzioni riconosciuto a livello nazionale e internazionale ma sempre legato alla Sua Teramo e che nella sua lunga carriera militare ha saputo sempre rappresentare quei valori costituzionali di cui le Forze Armate, come ci ricordava il Presidente Pertini, sono il custode principale. A Lui vanno oggi il nostro pensiero e la nostra profonda gratitudine».
«Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa dell’ammiraglio Guido Venturoni, illustre teramano che ha onorato la sua terra natale raggiungendo i più alti vertici della Marina Militare italiana e della Difesa e delle istituzioni internazionali - ha detto il Presidente Marsilio - Con la sua eccezionale carriera, che lo ha visto ricoprire incarichi di grande responsabilità in ambito nazionale e come Presidente del Comitato Militare della NATO, l’ammiraglio Venturoni ha rappresentato un punto di riferimento per il mondo militare e un esempio di dedizione e visione strategica. A nome della giunta regionale e di tutta la comunità abruzzese, mi stringo con commozione ai familiari ricordando con fierezza un figlio dell’Abruzzo che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’Italia e dell’Europa».
Nato a Teramo il 10 aprile 1934, Guido Venturoni entrò all'Accademia Navale a 18 anni nel 1952, dove il 1º luglio 1956 venne nominato guardiamarina. Durante questi anni venne impiegato come ufficiale di rotta su diverse imbarcazioni frequentando nel contempo (1958-1959) dei corsi negli Stati Uniti d'America per il conseguimento del brevetto di pilota per operare su portaerei ed ottenne il brevetto di pilota di elicottero nel 1966, divenendo comandante del 2º Gruppo elicotteri di Catania dell'Aviazione Navale, divenendo poi capo servizio della locale squadra navale. Promosso Capitano di corvetta dal 1º luglio 1967, divenne aiutante di bandiera dell'ammiraglio Birindelli, Comandante in capo della squadra navale seguendolo poi a Malta sede del comando navale del Sud Europa quando Birindelli venne nominato comandante del comando navale alleato del Sud Europa. Nell'arco della sua carriera è stato comandante delle corvette Danaide, Urania e Albatros, della fregata Virginio Fasan e dell'incrociatore lanciamissili Caio Duilio. Elevato al grado di contrammiraglio il 31 dicembre 1982 ed infine divenne ammiraglio di squadra l'11 gennaio 1990, è Sottocapo di Stato Maggiore della Marina dal 28 dicembre 1989 al 14 gennaio 1991 e da quella data Comandante in capo della squadra navale. Dal febbraio 1992 al dicembre 1993 ha ricoperto la carica di capo di stato maggiore della Marina Militare. Il consiglio dei ministri lo nomina capo di Stato Maggiore della Difesa l 1º gennaio 1994 e lo resta fino al 14 febbraio 1999. Il 6 maggio di quell'anno ha iniziato a ricoprire la carica di Presidente del comitato militare NATO (Chairman NATO Military Committee) fino al 2002.
Lasciata la vita militare, venne nominato consigliere di amministrazione di Finmeccanica il 12 luglio 2005. Dal 13 febbraio 2013, dopo l'arresto del presidente e amministratore delegato Giuseppe Orsi, è nominato vicepresidente di Finmeccanica dal consiglio di amministrazione e, dal 16 febbraio ha ricoperto ad interim l'incarico di presidente della medesima, fino alla nomina di Gianni De Gennaro avvenuta il 4 luglio 2013. Lascia il CdA di Finmeccanica il 15 maggio 2014.

