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I soccorritori hanno interrotto le ricerche dei cinque alpinisti travolti e sepolti da una massiccia valanga avvenuta il 3 novembre sul picco Yalung Ri, nella regione del Rolwaling. Dal 5 novembre una squadra composta da almeno sette esperti di soccorso e guide d’alta quota IFMGA stava cercando l’italo-canadese Marco Di Marcello, l’italiano Markus Kirchler, il tedesco Jakob Schreiber e le guide nepalesi Padam Tamang e Mere Karki. Dopo aver scavato per diversi metri nel punto dell’incidente, il team ha rinvenuto solo alcuni pezzi di equipaggiamento — tra cui ramponi — senza però riuscire a localizzare i corpi degli alpinisti. «Dopo diversi tentativi di ricerca e soccorso, l’operazione è stata sospesa. Sono sepolti troppo in profondità e al momento non è possibile recuperarli», hanno dichiarato i soccorritori. «Stiamo ora rientrando a Kathmandu». Mingma Sherpa, presidente della Seven Summit Treks e direttore di Heli Everest, ha confermato che elicotteri partiranno a breve per il campo base dello Yalung Ri per riportare la squadra di soccorso nella capitale.

La squadra di salvataggio nepalese, composta da quattro membri, era giunta sul luogo dell’incidente il 5 novembre. Era guidata dalla guida IFMGA/NNMGA Riten Jangbu Sherpa e comprendeva Pasang Kidar Sherpa, Chhiring Sonam Lama e l’aspirante guida Pasang Temba Sherpa. Il giorno successivo si sono uniti al gruppo tre esperti internazionali di soccorso in alta quota: Bruno Joseph Jelk (Svizzera), Michele Cucchi (Italia) e Chhiring Pande Bhote (Nepal), dotati di attrezzature specifiche per le operazioni di ricerca. Il console generale d’Italia a Calcutta, Riccardo Dalla Costa, con giurisdizione anche sul Nepal, è arrivato a Kathmandu il 5 novembre per coordinarsi direttamente con le autorità nepalesi e con le squadre di ricerca, in stretto contatto con il Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Nello stesso giorno, le salme di altri due alpinisti — l’italiano Paolo Cocco e il francese Christian Andre Manfredi — sono state trasportate in elicottero a Kathmandu e poi trasferite al Teaching Hospital per l’esame autoptico. La valanga si è staccata la mattina del 3 novembre mentre una squadra di scalatori stava risalendo un ripido pendio di ghiaccio nei pressi della vetta dello Yalung Ri. Almeno sette alpinisti, tra cui cinque stranieri, sono stati sepolti. Altri cinque sono rimasti feriti e sono attualmente ricoverati negli ospedali di Kathmandu.

Sono state sospese le ricerche degli alpinisti ancora dispersi in Nepal, sul ghiacciaio Yalung Ri. Lo scrive uno dei componenti della spedizione, Manuel Munari, sul profilo Facebook di Avia Mea. "Purtroppo, dobbiamo annunciare che la missione Yalung Ri è stata sospesa a causa della forte
presenza di neve supercompatta, rendendo impossibile scavare al momento", si legge nell'ultimo aggiornamento. "Monitoreremo le condizioni - prosegue il messaggio - e valuteremo le opzioni in futuro".

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