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Screenshot_2025-11-07_alle_15.32.43.pngScreenshot_2025-11-07_alle_15.33.22.pngNon sono solo le donne le vittime della violenza domestica: lo sono anche i figli che assistono, spesso in silenzio, a relazioni familiari segnate da abusi e sopraffazioni. È stato questo il tema centrale dell’incontro svoltosi questa mattina al Parco della Scienza di Teramo, primo appuntamento del ciclo di eventi organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia, in collaborazione con le CPO comunali, per tutto il mese di novembre.

Una mattinata intensa e partecipata, aperta dai video realizzati dagli studenti delle scuole superiori nell’ambito del progetto “Is this love” del Centro Servizi Volontariato, che ha subito catturato l’attenzione dei ragazzi presenti in sala. A rendere la giornata ancora più toccante sono state le testimonianze di Marija Vukcevic, ex capitana della nazionale di calcio femminile del Montenegro, che ha raccontato la propria esperienza di vita segnata dalla violenza della guerra, e di Silvia Di Marcantonio, che ha condiviso la sua storia personale di riscatto: oggi devolve parte del ricavato dei suoi gioielli artigianali al centro antiviolenza

Il messaggio rivolto agli studenti è stato chiaro e corale: esiste una rete antiviolenza, fatta di centri, professionisti e volontari pronti ad ascoltare, assistere e proteggere chi vive situazioni di pericolo. Aiuti che possono essere richiesti in anonimato e gratuitamente.

Numerose le presenze istituzionali: il prefetto Fabrizio Stelo, la consigliera regionale Marilena Rossi, la consigliera provinciale Maria Cristina Cianella, che ha portato i saluti dell’Ente, oltre a rappresentanti della Questura, della Prefettura e della Regione Abruzzo.

L’edizione di quest’anno è dedicata in modo specifico al tema della violenza assistita, una delle forme più subdole di maltrattamento, che può avere effetti profondi e duraturi sui bambini e sugli adolescenti.

“È un aspetto meno indagato ma tutt’altro che secondario – ha spiegato Erika Angelini, presidente della CPO provinciale –. Ci sono dati e elementi che dimostrano quanto siano gravi i rischi per i minori che assistono a violenze familiari. È fondamentale affrontare questi casi con strumenti adeguati e all’interno di contesti professionali e istituzionali come quelli dei centri antiviolenza riconosciuti.” L’incontro ha visto anche l’intervento di Domenico Capanna, educatore e coordinatore di progetti socio-educativi della cooperativa

Fra i relatori: Francesca D’Atri, presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali; Temisia Cardamone del centro antiviolenza La Fenice; Gaia Compagnone del centro Minerva; l’avvocata Amelide Francia, componente della CPO; e Roberto Cioppa della Questura di Teramo.

A moderare l’incontro, la giornalista Tania Bonnici Castelli, anche lei membro della Commissione Pari Opportunità Provinciale. Il silenzio, la paura e la negazione – è stato ricordato – possono generare gravi conseguenze psicologiche e sociali. La lotta alla violenza passa dunque non solo dalla denuncia, ma anche da una maggiore consapevolezza collettiva e culturale.

L’appuntamento di oggi segna l’avvio di un percorso di sensibilizzazione che culminerà, il 25 novembre, con la Giornata internazionale contro la violenza di genere.