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Arpa_Ecomondo_1.jpegÈ stata presentata oggi a Ecomondo, la fiera internazionale dell’economia circolare in corso a Rimini, la nuova metodologia, in fase di sperimentazione, di caratterizzazione dei sedimenti portuali sviluppata in Abruzzo e applicata per la prima volta al porto di Pescara. L’iniziativa, illustrata dai tecnici di Arpa Abruzzo nel corso del convegno “Porto di Pescara: Una ricchezza per l’Adriatico”, rappresenta un’esperienza unica nel panorama nazionale, perché introduce modalità operative che consentono di snellire la fase di caratterizzazione dei sedimenti e, di conseguenza, di procedere più rapidamente alle attività di dragaggio in condizioni di sicurezza ambientale.

La sperimentazione nasce dall’esigenza di garantire la navigabilità del porto canale, ostacolata dalla particolare conformazione della diga foranea che, inclinata rispetto alla foce, impedisce il naturale deflusso dei sedimenti verso il largo e determina un accumulo costante di materiali. Per affrontare questa criticità, è stata adottata una soluzione innovativa: l’allestimento di una vasca temporanea in banchina, dove il materiale dragato viene depositato e successivamente campionato e caratterizzato a terra secondo le procedure previste dal decreto ministeriale 173 del 2016 e dalle linee guida ISPRA-SNPA. Questa modalità consente di effettuare le operazioni di dragaggio e le verifiche ambientali in parallelo, garantendo continuità alle attività portuali in condizioni di sicurezza controllata.

Grazie a questa metodologia sperimentale, che evita i carotaggi in mare e consente un campionamento diretto a terra, i costi di smaltimento dei sedimenti sono stati ridotti da 300 a 50 euro a tonnellata, con un risparmio significativo per l’amministrazione. È stato inoltre illustrato, nel corso del convegno, come la composizione granulometrica dei sedimenti del porto di Pescara sia costituita per circa il 70% da argilla e pelite e per il restante 30% da sabbia, una caratteristica che ne influenza il comportamento idrodinamico e la frequenza dei dragaggi.

All’incontro, che si è svolto nel padiglione “C6” di Ecomondo, erano presenti Luca Proietti, Direttore generale della Direzione Generale Economia Circolare e Bonifiche (ECB) del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; Salvatore Minervino, segretario generale dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale; Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo; e Maurizio Dionisio, direttore generale di Arpa Abruzzo. Gli interventi hanno sottolineato il valore strategico del porto di Pescara come banco di prova per nuove pratiche di gestione dei sedimenti, capaci di coniugare esigenze ambientali e operatività portuale.

“Il porto di Pescara – ha dichiarato il direttore generale di Arpa Abruzzo, Maurizio Dionisio -  dimostra che innovare è possibile anche partendo da condizioni complesse. Ed è proprio da qui – ha aggiunto -  che può nascere un metodo di riferimento per rendere più efficienti e sostenibili le attività di dragaggio”. 

L’incontro si è concluso con l’impegno a proseguire la sperimentazione, valutando la possibilità di estendere il modello ad altri porti dell’Adriatico con caratteristiche morfologiche analoghe.