
Da mesi le guardie ittiche volontarie della Guardia Civile Ambientale pattugliano il porto canale di Pescara per fermare la pesca illegale di cefali. L’operazione “Predator”, ha portato a quattro denunce e a 14 multe per un totale di oltre 25mila euro. I controlli hanno smascherato un sistema ben organizzato: pescatori stranieri, in prevalenza romeni, albanesi e polacchi, agivano di notte tra i moli nord e sud, utilizzando ancorette e strumenti vietati. Le indagini, avviate dopo mesi di appostamenti, hanno rivelato la presenza di vere e proprie “squadre” con vedette pronte ad allertare i complici. La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo per furto aggravato e maltrattamento di animali. “Il pesce catturato in acque interne è bene pubblico”, si legge nella nota della Guardia ambientale, che denuncia anche rischi sanitari legati alla vendita abusiva del pescato. Le attività di vigilanza, intensificate in autunno, hanno permesso di identificare persone provenienti da diverse province abruzzesi e da altre regioni.

