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vlcsnap-2024-10-19-10h02m20s767.pngÈ stata rigettata l’istanza di dissequestro dell’edificio scolastico “Delfico”, al centro di una lunga vicenda giudiziaria e tecnica che da mesi tiene fuori studenti e docenti dalla storica sede in centro molto atteso dalla città e dalla popolazione scolastica teramana.
La decisione, notificata dopo le 18 di oggi all'avvocato Gennaro Lettieri, conferma il sequestro disposto dalla Procura, nonostante la mole di verifiche e analisi condotte dalla Provincia e dai tecnici incaricati, che sostengono da tempo la piena sicurezza statica dell’edificio. Dal territorio e dai commercianti di piazza Dante e via Carducci arriva una richiesta chiara: se l’edificio non può ancora essere dissequestrato per il ritorno degli studenti, almeno sia consentito di lavorarci subito, per accelerare il futuro rientro.

“Non vogliamo un altro Natale e un’altra primavera con il Delfico chiuso — dicono i commercianti ed in particolare Luca Boschi. È un edificio simbolo e un presidio vitale per il centro. L’assenza della scuola ha tolto movimento, vita e indotto economico a tutta l’area. Gli studenti venivano a piedi, le famiglie restavano in città, i negozi lavoravano. Ora invece è tutto fermo.” Molti sottolineano anche come la nuova amministrazione provinciale, subentrata dopo la gestione di Di Bonaventura, abbia oggi l’occasione di dimostrare concretamente una discontinuità operativa. I commercianti chiedono di vedere subito il progetto esecutivo per l'avvio dei lavori sulla storica struttura.

“Si è detto tanto del passato e di chi non ha fatto abbastanza. Ora però ci aspettiamo che questa Provincia, che si definisce dinamica e operosa, dia finalmente un segnale: avvii i lavori, metta in sicurezza e ridia una prospettiva al Delfico. La città ha bisogno di vedere fatti.” Il provvedimento di rigetto, firmato dal magistrato Procaccini, non avrebbe ancora una motivazione resa pubblica.